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Contro il PSV una prestazione discreta, sono mancati solo cinismo e fortuna

Stavolta non dispiacciono le seconde linee, e convincono persino le terze, i giovani della Primavera. A fiammate il Napoli ce la mette tutta, ma in una partita un po’ stregata non basta: il PSV fa bottino pieno con sei punti e sei gol messi a segno in due gare contro gli azzurri.

In palio c’era la gloria, il ranking e qualche premio: un po’ poco per metterci il massimo dell’agonismo. Se si conta poi che il PSV ha perso terreno nella lotta-scudetto e il Napoli della stessa lotta si gioca una grossa fetta domenica prossima con l’Inter, si capisce perché l’inizio della partita conclusiva del girone F sia stato molto soft, con un pressing soltanto scolastico e mai asfissiante, da entrambe le parti. Così si giustifica anche qualche errore di troppo negli appoggi, che ha creato un po’ di suspense in più e propiziato persino il vantaggio azzurro, nato da una leggerezza degli ospiti, ottenuto grazie alla pressione caparbia di Donadel e perfezionato dal solito Cavani.

Il Napoli è partito subito piuttosto bene, fraseggiando con rilassatezza e discreta precisione. Inizialmente si sono viste poche occasioni da rete, ma la partita è stata da subito piacevole proprio per l’agonismo ridotto. Dopo il vantaggio, l’agonismo il Napoli l’ha persino azzerato, ricadendo nell’immancabile vizio di sedersi sull’1-0. Il PSV ha logicamente guadagnato campo e fiducia, ma il pareggio di Matavz è stato soltanto un regalo di Rosati, con l’ennesima distrazione del secondo portiere azzurro in questa Europa League. Anche un po’ di fortuna per gli ospiti, che dopo aver colpito un clamoroso palo si sono ritrovati ancora la palla sui piedi per poi ricevere l’insperato dono pre-natalizio del portiere azzurro. Passata la mezzora il Napoli è cresciuto di nuovo, con belle giocate di El Kaddouri e Inler che hanno indovinato corridoi centrali per innescare Cavani e Vargas, entrambi imprecisi (su Vargas bella parata di Waterman). La partita ha continuato ad essere gradevole e il PSV ha risposto con azioni corali ben orchestrate (sempre sulle fasce la maggior spinta), ma è stata ancora una papera di Rosati a concedere la doppietta a Matavz e la rimonta al PSV. In pratica, nel primo tempo la squadra dei Paesi Bassi è arrivata due volte davanti alla porta napoletana e due volte ha segnato.

Nella ripresa la partita è diventata vera: pressing più deciso, ritmi innalzati, maggiore aggressività. Il Napoli ha mostrato di volere il pareggio ma è stato ancora il PSV ad impegnare seriamente, e per due volte, Rosati. Ancora da un goffo errore di misura del PSV, è nata poi un’altra occasione per Cavani: il “Matador” è stato ancora impreciso, sparando alle stelle. Poco dopo ha lasciato il campo Inler, e il Napoli ha perso un prezioso filtro a centrocampo: praterie per i contropiedi del PSV, che ha punito alla prima situazione di ripartenza, ancora con Matavz, mentre la difesa azzurra, sguarnita, restava un po’ in bambola. Di lì in poi il Napoli ci ha provato con insistenza, ma sotto porta è stato davvero troppo impreciso, e talvolta anche sfortunato (vedere Pandev). Da segnalare un bel numero di Roberto Insigne che ha stoppato di tacco una palla aerea, ma anche la sua conclusione è finita alta.

A proposito dei singoli, Donadel ha dato segnali positivi, correndo di più e con maggior senso della posizione. Grossi passi avanti, soprattutto come personalità, per El Kaddouri: alcune bellissime giocate in fase di costruzione, eleganti e veloci, gli è mancata solo concretezza in fase conclusiva. Ancora da rivedere Maggio, mentre Uvini, pur giocando benino, è andato un po’ in difficoltà su Depay  per una certa differenza di passo. Campagnaro si è mostrato in buona forma, mentre Cavani ha sbagliato un po’ più del suo solito, fallendo diverse occasioni ghiotte. Infine, Roberto Insigne può ritenersi contento del suo esordio, a soli 18 anni: qualche lampo di classe, unito a impegno e personalità.

Il risultato del “San Paolo” è un po’ bugiardo: il Napoli ha avuto più occasioni del PSV e sono mancati solo concentrazione, cinismo e fortuna per buttarla dentro. Il risultato è deludente, ma del gioco Mazzarri può essere abbastanza soddisfatto, e ancor più dei giovani esordienti, in particolare El Kaddouri che ha fatto diversi progressi nell’integrazione con la squadra. Indicazioni importanti in un match interlocutorio, ma dalla prossima in coppa ci sarà l’eliminazione diretta, e si farà sul serio.

A cura di Lorenzo Licciardi

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