Sette anni, trecentodiciannove partite: stasera c’è la Juve, ma prima, quando ancora resistevano le macerie del Fallimento, era tutta un’altra storia, sviluppata sui campi polverosi della serie C. Sessantamila oggi e però 45. 770 il venti settembre 2004, per il debutto con il Cittadella, in una domenica (quasi) surreale, in uno stadio riaperto dopo averlo immaginato irrimediabilmente chiuso. Dalla C alla Champions, è un romanzone ricco di aneddoti, di gare dimenticate, di sofferenze: un libro gigantesco quanto una enciclopedia, in cui c’è l’essenza della rinascita. Napoli-Juventus ha il fascino del passato, delle imprese da rivedere mnemonicamente: ma a Madame si arriva attraverso un processo rapidissimo, ripartendo dal sottoscala, con trentotto partite il primo anno (sconfitta nella finale dei play-off), e poi quarantatré nel secondo (comprese le due in Coppa Italia, quella maggiore e quella di C), e poi le quarantasette nella stagione di B (quelle del campionato e la Coppa Italia), ma soprattutto le cinquanta dell’anno scorso, con l’ingrediente dell’Europa League, il passaggio del turno e il doppio (sfortunato) scontro con gli spagnoli del Villarreal. La trecentoventesima partita (stasera) è tra quelle che non si scordano mai, ma il tragitto dalla C alla Champions è stato complicato, ancorché entusiasmante, e racchiude il senso della fatica per ricostruire un club inghiottito dai debiti e finito tra le braccia d’un giudice fallimentare. Prima di riscoprir la luce.
La Redazione
A.S.
Fonte:Corriere dello Sport
