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De Laurentiis: «Chiederò più biglietti per Londra»

De Laurentiis vuole accontentare i tanti tifosi che hanno intenzione di andare allo Stamford Bridge

Il Paradiso non può attendere. Nel nuovo film di Aurelio De Laurentiis ci sono solo posti in piedi ma il Napoli e i napoletani si sono addirittura seduti nella valle dell’Eden. Il successo con il Chelsea  ha portato tutti nel giardino della felicità. Cavani e compagni hanno fatto vivere una notte di beatitudine ai propri sostenitori. Sono stati mandati all’inferno i più quotati avversari senza mezzi  termini. Il 3-1 ha fatto entrare già nella storia la squadra di Mazzarri ma sarebbe bello continuare a  sognare. Magari arrivando ai quarti di Champions League. Per farlo si dovrà fare un’altra impresa  allo Stamford Bridge il prossimo 14 marzo. In molti vorrebbero seguire i propri beniamini nella  trasferta londinese ma purtroppo i posti a disposizione non sono tanti. Lo stadio dei Blues non ha   una grande capienza e quindi in tanti dovranno vedersela a casa in televisione. Aurelio De  Laurentiis, però, ha intenzione di chiedere una scorta maggiore di ticket per accontentare quasi tutti.  «Chiedo a Petrucci, al presidente della Figc, Abete, e al presidente dell’Uefa, Platini, di verificare la  situazione di Stamford Bridge – ha detto il patron a Radio Marte – se lo stadio non sarà esaurito,  vorrei più biglietti per i nostri tifosi e ottenerne di più di 2.700, onde evitare anche possibili  incidenti. Prevenire è meglio di curare. Ripeto, se ci fosse un invenduto a Londra, mi piace  piacerebbe che i napoletani potessero avere una scorta in più di tagliandi. Magari arrivare a 4mila  ticket».

Quanto le piace vedere una città impazzire di gioia?

«La febbre Napoli è sempre stata  una realtà sin dalla serie C. I napoletani sono nati con il pallone  tra i piedi. Ora, però, dimentichiamo il Chelsea, domani sarà fondamentale il sostegno dei tifosi.  Bisogna condividere con la squadra i successi e le difficoltà. La gara con l’Inter non è affatto  scontata, i nerazzurri sono alla ricerca di un’identità e hanno un allenatore di grande esperienza.  Non sarà una partita facile. L’Inter verrà a Napoli per fare una grande prestazione. Bisognerà essere attenti, la gara va preparata con umiltà. L’identità operaia sarà fondamentale, la squadra  dovrà essere sintonizzata in un contesto collettivo per un risultato positivo. Mi aspetto massima concentrazione, ambisco ad una bella prestazione, però, ripeto, non sarà una passeggiata. Non diamo nulla per scontato».

Il presidente del Coni, Petrucci, l’ha definito un fenomeno…

«Lo ringrazio ufficialmente. A nome del Napoli, gli invio i miei saluti e i ringraziamenti. Da una  persona della sua cultura sportiva, avere un riconoscimento del genere fa estremamente piacere».

A proposito di fenomeno. Lo sa che il suo Napoli nei coefficienti del ranking Uefa è secondo  solo a Barcellona Real Madrid?

«Siamo cresciuti, lo stiamo facendo costantemente. Qualcuno non sta mettendo in atto le regole  dell’Uefa, noi lo abbiamo fatto. Per me, il Napoli storico e glorioso è stato quello di Maradona, poi  ad un certo punto c’è stato un incidente di percorso con il fallimento. Noi abbiamo creato un nuovo capitolo, ma non possiamo fare sempre i paragoni. Siamo nati da un foglio di carta con zero  strutture, la crescita non deve essere furiosa e valutata solo con i risultati».

Cosa vuole dire?

«Un anno può andare meglio e si fa la Champions, un altro ci si concentra solo sul campionato. I  presupposti di solidità sono fondamentali, resto sempre con i piedi per terra. Coniugo la razionalità con il sentimento, l’ho sempre fatto in tutte le mie attività imprenditoriali».

Il manager del Pocho ha detto che è disposto a togliere la clausola di rescissione. Una prova d’amore, non le pare?

«Prendo atto delle parole del procuratore. Ormai sono tanti anni che Pocho, Hamsik e Gargano  stanno con noi, fanno parte del progetto e della famiglia. Poi se qualcuno pensa che la sua  missione sia terminata, cercheremo di convincerlo del contrario, ma non costringiamo nessuno»

Gli inglesi hanno applaudito le gesta del Napoli ma bocciato lo stadio…

«C’è unità d’intenti con de Magistris, è un uomo programmatico, ha la stessa mia capacità di  ragionamento. Il Napoli farà autonomamente la sua parte per capire nei prossimi 20 anni di quanti  posti avrà bisogno lo stadio. Ci confronteremo con i tifosi per capire le loro esigenze».

La sua squadra è atteso da un altrociclo terribile, cosa si aspetta?

«Credo che si possano fare dei buoni risultati, ma non giochiamo da soli. Ci sono anche gli avversari. Vedremo, ci sono gare complicate, cercheremo di arrivare in alto. Ho sempre parlato  dei primi cinque posti, vediamo che cosa potrà accadere. La Coppa Italia è un passaporto per l’Europe League rassicurante, sarebbe poi piacevole vincere e portare il trofeo nel nostro regno  calcistico».

Al Meazza va in scena Milan-Juve, come spera che finisca?

«Farò il tifo per il bel calcio e non farò torti a nessuno. Resto neutrale di  fronte a due squadre fortissime. Il Napoli è già in Paradiso».

 

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

 

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