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Delusione Pianura: Il Matera vince all’ultimo minuto

Allo stadio "Angelini" di Chieti finisce 1-0 per i lucani

La rabbia è tanta al cospetto di quest’obiettivo mancato, però da domani il Pianura tenterà di arrivare in Lega Pro, approfittando delle tragedie societarie di tante realtà del calcio italiano. Infatti, molte società non hanno presentato la documentazione che attesta l’adempimento di tutti gli obblighi amministrativi e finanziari entro il termine del 25 Giugno, e quindi sono già in difficoltà per l’iscrizione al campionato. Sembrano destinate a salutare il calcio professionistico il Perugia, il Gallipoli, il Mantova, la Pro Vercelli (i cugini della Pro Belvedere Vercelli sembrano però pronti ad acquistare il titolo), il Potenza, il Manfredonia, la Scafatese, la Villacidrese, il Legnano, il Lecco ed il Cassino. Le società calcistiche, in regola finora con la documentazione, dovranno superare altri due step: entro il termine del 30 Giugno dovranno presentare delle fidejussioni bancarie a favore della “Lega Italiana Calcio Professionistico”, oltre alla quota d’iscrizione di 31mila euro. Le cifre indicate sono quattrocentomila euro per accedere alla Prima Divisione della Lega Pro e duecentomila per la seconda. La richiesta d’iscrizione al campionato deve essere inoltre corredata da una serie di adempimenti: copia del bilancio al 30 giugno 2009, copia della relazione semestrale al 31 dicembre 2009, attestazione del pagamento di Irpef, Enpals e Fondo Fine Carriera a tutto aprile 2010, pagamento di tributi vari (Ires, Iva e Irap). Tutta la documentazione prodotta sarà trasmessa dalla Lega Pro alla Covisoc che, entro il 7 luglio, si esprimerà sull´iscrizione delle singole società. I club esclusi hanno tempo fino alle ore 12 di sabato 10 luglio per presentare ricorso contro il parere negativo, integrando la documentazione ritenuta carente (ivi comprese le liberatorie non presentate entro la data del 25 giugno). Le inadempienze rilevate comporteranno comunque penalizzazioni, da un minimo di un punto ad un massimo di sei a seconda del ritardo e dell’entità delle mancanze, che saranno scontate nel prossimo campionato. Anche tra le squadre che hanno presentato le liberatorie, numerose sono comunque quelle che rischiano di non essere ammesse e restare escluse dal calcio professionistico. Tra queste si segnalano in Prima Divisione i casi della Salernitana (squilibrio tra ricavi e indebitamento), del Rimini (la Cocif si vuol ritirare e non ha trovato acquirenti), del Foggia (stessa situazione del Rimini) e della Cavese. In Seconda Divisione la situazione è molto meno chiara, ma sarebbero in difficoltà anche Olbia, Canavese e Itala San Marco. Le nuove norme federali hanno stabilito che per essere ripescati in Prima Divisione occorrono 800mila euro (50% per la domanda, 50% per il fondo perduto a favore della Figc per lo sviluppo dei vivai) e per essere ripescati in Seconda 400mila euro (stessa percentuale di ripartizione). I criteri del ripescaggio, in base ai quali sarà formata la classifica, sono tre: 1) classifica dell´ultimo campionato (50%); 2) tradizione sportiva della città (25%); 3) numero medio di presenze degli ultimi cinque anni (25%).  Il Pianura per il primo criterio, cioè la classifica dell’ultimo campionato, sarebbe in vantaggio su tutti. L’appuntamento estivo con la morte del calcio in molte città ormai non ci abbandona più, ed il calcio italiano, che non riesce a farsi assegnare gli europei 2012 e 2016 ed è escluso al primo turno dei Mondiali, dovrebbe capire che la crisi nasce da queste situazioni che non interessano al grande circuito mediatico. Gli oneri fiscali e previdenziali da affrontare in Lega Pro sono gli stessi a cui ottemperare in serie A, senza però i ricavi dovuti ad incassi al botteghino, merchandising e diritti televisivi che permette il massimo campionato. E’ora di trovare delle soluzioni, prima che sia troppo tardi. I dirigenti federali, se non sono all’altezza del compito, devono dimettersi.

Ciro Troise

 

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