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Di Natale tra la nomina per il Pallone d’Oro e l’infortunio

In una giornata il bomber friulano riceve una buona e una cattiva notizia

I 63 gol segnati da Totò Di Natale nelle ultime 78 gare, l’aver vinto per due volte consecutive la classifica cannonieri, non potevano essere ignorati a livello internazionale e il bomber più prolifico della serie A dal 2004-05 è stato inserito tra i migliori 50 calciatori europei candidati alla conquista del Pallone d’Oro 2011. Totò-Gol esulta, con lui tutto il clan bianconero con in testa Francesco Guidolin. «Sono molto contento per Totò. Si tratta di un atto di giustizia nei confronti di un grande calciatore che ha vinto in Italia la classifica cannonieri per due anni di fila».
«E’ un onore che mi riempie d’orgoglio – ha aggiunto lo stesso Di Natale – Essere accostato a campioni del calibro di Messi e Cristiano Ronaldo non capita tutti i giorni. E fa ancora più piacere essere l’unico italiano a far parte della rosa dei 50 papabili al prestigioso trofeo. Ma la mia felicità la voglio condividere con chi mi ha aiutato, la società, l’allenatore, i miei compagni di squadra».
  ASSENTE A NAPOLI – La gioia di Di Natale è stata smorzata da un galeotto risentimento muscolare che costringe il bomber ad alzare bandiera bianca per la sfida contro la squadra della sua città. Di Natale è rimasto a casa, con lui un altro big, Isla, anch’egli stoppato da problemini muscolari. Un guaio per i friulani che sono diventati la lepre, la squadra da battere. Ma, nonostante tutto, il Napoli non fa paura ad un gruppo che ha il coraggio nel suo Dna. Puntare sui bianconeri è doveroso, di questi tempi viaggiano forte, sono al top, il primato in solitudine non è il frutto di episodi fortunati, ma rappresenta la logica conseguenza di un gioco collaudato, di una mentalità che si ispira a quella delle grandi. Un anno fa l’Udinese si presentò al San Paolo in formazione rimaneggiata, ma riuscì a battere il Napoli e a infrangere i sogni di gloria degli uomini di Mazzarri. «Quella vittoria ha riempito un altro capitolo della storia del club – dice Guidolin – Ora vedremo se sarà possibile scriverne un altro, non scordiamoci che siamo impegnati in un campionato strano, insidioso, difficile, addirittura folle non solo per noi, ma per tutti. Non si può non tenere in considerazione che alcuni giocatori hanno disputato 16 gare, comprese quelle con le rispettive nazionali, in 46-47 giorni e c’è il rischio che diventino 32 in 100 giorni tenendo conto del prossimo terribile ciclo cui saranno impegnati ancora alcuni dei miei. Questi sono i dati che devono far riflettere. Poi capita che qualcuno si lamenti quando un tecnico attua il turnover! Senza contare – ha proseguito – che di fronte ci sarà il Napoli che si è rafforzato nell’estate scorsa ed è più forte dell’anno scorso. Pensavo anch’io che la formazione di Mazzarri fosse capitata in un girone inaccessibile, invece tiene testa a grandi squadre anche se ciò può complicarle la vita in campionato. Una cosa è certa, per sperare nel risultato positivo dovremo sfoderare una grande prestazione». Guidolin ha anche dichiarato che la squadra non avverte alcuna pressione, garantisce che non ha il… mal di testa.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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