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Dnipro-Napoli, in Europa è di nuovo turnover

Squadra-B europea probabile, ma il Dnipro non va sottovalutato

Occasione per un doppio riscatto in Ucraina per il Napoli, che oltre a dover smaltire la sconfitta recente a Torino, ha da rimediare alla disfatta di Eindhoven per ritrovare una classifica europea incoraggiante. Mazzarri sembra comunque intenzionato a riproporre un ingente turnover, stavolta quasi obbligato dagli impegni ravvicinati in campionato.

SERVE UNA VITTORIA – La squadra ucraina di Dipropetrovs’k è seconda nel proprio campionato, ma lontana dallo Shaktar, che domina senza rivali. In Europa League è invece prima nel girone a pieni punti, dopo il 2-0 inflitto al PSV e la rimonta vincente in casa del Solna. Proprio in previsione di un probabile successo degli olandesi di Eindhoven, il Napoli deve puntare alla vittoria fuori casa per non rischiare di abbandonare la corsa europea. Per farlo, occorrerà superare un avversario piuttosto votato all’attacco: il Dnipro schiera solitamente tre giocatori offensivi e in rosa ha tre brasiliani – su tutti Giuliano – che alzano il livello tecnico della propria formazione. Di norma il Napoli, che fra le proprie armi ha la velocità e il contropiede, è avvantaggiato contro rivali che se la giocano, ma se gli azzurri ripetessero la prestazione vista in Olanda ci sarebbe da penare.

ANCORA TURNOVER – Ad Eindhoven si è visto anche il consueto turnover totale che Mazzarri ha deciso di proporre in Europa. Ma una pelle tutta nuova per undici undicesimi si è dimostrata fin qui troppo fragile per offrire garanzie: sarebbe forse da valutare l’ipotesi di un turnover misto, ovvero di far riposare 5-6 titolari in Europa e 3-4 in campionato, lasciando che i meno stanchi giochino anche due gare di fila. In ogni caso, Mazzarri sembra intenzionato a mandare in campo, in Ucraina, non più di due semi-titolari, cioè Gamberini e Dzemaili, che in campionato neppure fanno parte dell’undici migliore. Per il resto, dovrebbe esserci lo schieramento visto solitamente negli impegni europei, con il solo accantonamento di El Kaddouri.
Queste le probabili formazioni:

QUI DNIPRO, LA SOPRESA – Il problema per Mazzarri è quello tipico delle sfide contro squadre semisconosciute: non avere nozione delle qualità dei rivali può portare brutte sorprese. Fondamentale non sottovalutare il Dnipro, che dalla sua avrà anche il pubblico di casa. Rotan e Giuliano sono i due manovratori di centrocampo, mentre bisogna fare attenzione al numero 10 Konolpyanka, mezza punta capace di pericolosi inserimenti. Da tener d’occhio anche il numero 9 Kalinic, già due reti in Europa. Ma il nome “grosso” del Dnipro, proprio come per il PSV di Advocaat che ha inflitto una batosta al Napoli, è quello del coach: ad allenare gli ucraini è Juande Ramos, esperto tecnico spagnolo ex di Malaga, Siviglia, Tottenham e soprattutto Real Madrid.

PERICOLO IN DIFESA – In virtù dell’impostazione “spagnola”, il Dnipro gioca, come si è detto, un calcio offensivo. E se una squadra aperta favorisce il contropiede e si presta in generale alle caratteristiche del Napoli, è altrettanto naturale che contro tre punte la difesa partenopea, anch’essa di tre elementi, tenda ad andare in difficoltà: improbabile che Mazzarri sia disposto a cambiare modulo e passare a una linea a quattro, sarà quindi indispensabile che i due di fascia diano il loro contributo – e che sia migliore di quello offerto a Eindhoven – anche in fase difensiva, per non lasciare in costante parità numerica il trio arretrato azzurro.

TORNARE IL VERO NAPOLI – Ma al di là della necessità di non sottovalutare l’avversario, serviranno soprattutto concentrazione e grinta, quelle mancate al Napoli molle che ha perso in Olanda. Proprio quando non si conosce la squadra rivale, l’unica tattica possibile è quella di far valere le proprie doti. Il turnover abbassa certamente la qualità degli azzurri, che sulla carta resta tuttavia non inferiore a quella degli ucraini: e allora è il caso di aggredire la partita con convinzione, con la voglia di prendersi ogni pallone, con la determinazione utile a riproporre il gioco di cui è capace il Napoli.

 

A cura di Lorenzo Licciardi

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