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ESCLUSIVA – Pasquale Foggia: “Nel 2010 era tutto fatto con il Napoli, avevo rinunciato anche a dei soldi. Sulla differenza con la Juventus…”

''Mi rivedo in Mertens, il Napoli deve migliorare l'organizzazione societaria. I rapporti tra la mia scuola calcio e il Napoli sono ottimi"

Pasquale Foggia, ex di Cagliari e Lazio, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di IamNaples.it:

Hai giocato nel Cagliari e segnato anche contro il Napoli nella prima partita del ritorno azzurro in Serie A. Che ricordi hai di quella partita?

”Era una giornata molto particolare, perchè c’era il ritorno del Napoli in Serie A ed era la mia prima partita contro la squadra della mia città. Io, tifosissimo del Napoli, ero molto emozionato. C’era anche un gran caldo e prima dell’inizio, quando ero in palestra a fare riscaldamento stavo per svenire. Quando ci fu il rigore da battere, ero il primo nella lista dei rigoristi stilata dal mister Giampaolo che la stilò per la prima volta proprio in quella gara”

Il Napoli sta disputando una grande stagione. Ma quest’annata ha avvicinato gli azzurri alla fortissima Juventus?

”La differenza tra il Napoli e la Juventus è l’esperienza che ti danno campioni affermati come i bianconeri e quelli che potrebbero diventarli come quelli che ha il Napoli. L’esperienza in alcune partite fa la differenza, come la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo dove il Napoli ha perso dei punti importantissimi. La Juve è avanti perché fa una politica diversa da quella del Napoli”

Sei passato dal campo alla scrivania, stai lavorando come direttore sportivo alla Racing Roma. Pensi che il Napoli debba rinforzare la propria struttura societaria? Non c’è un vuoto di poteri tra De Laurentiis e Giuntoli?

”La struttura societaria è fondamentale. La Juve è forte da anni perchè ha un’organizzazione perfetta. C’è rispetto dei ruoli, Agnelli non interviene mai sull’aspetto tecnico come, invece, fa De Laurentiis, Marotta ha pieni poteri. Il solo Giuntoli non può fare tutto.”

Come hai detto sei un tifoso del Napoli, Insigne ha rinnovato da poco e probabilmente sarà a vita un giocatore azzurro. Hai il rimpianto di non aver indossato i colori della squadra per cui facevi il tifo? E ci sono state delle volte in cui sei stato vicino al Napoli?

”Nel 2009-10 era tutto fatto. Ci doveva essere uno scambio tra me e Blasi. Mi ricordo che per venire a Napoli rinunciavo a 300 mila euro di stipendi ancora arretrati che dovevo prendere dalla Lazio e dissi al presidente Lotito di non voler quei soldi pur di realizzare il mio sogno di giocare nel Napoli. Poi non ci fu, però, l’accordo tra i presidenti.”

Sei stato un giocatore importante del Cagliari, come valuti la stagione dei sardi? E perchè nonostante la salvezza tranquilla ci sono state sempre critiche per Rastelli?

Rastelli in due anni di Cagliari ha fatto benissimo. Il primo anno ha vinto il campionato di Serie B, cosa mai semplice e in questa stagione la squadra sarda si è salvata con largo anticipo. All’allenatore non si può chiedere di più. Non so perchè ci siano dei dubbi su Rastelli perchè non vivo la realtà all’interno, ma numeri alla mano è da pazzi mettere in discussione Rastelli.”

Ti aspettavi un Borriello così in forma?

”Marco più diventa vecchio e più diventa forte. Ha dimostrato anche quest’anno di essere un attaccante affidabilissimo ed è un professionista esemplare”

Durante la tua avventura al Cagliari, come hai vissuto da napoletano la rivalità tra le due tifoserie?

“Si fa sentire, ha un suo peso, a me però non piace quando si va oltre il calcio, penso che ognuno debba tifare per la propria squadra senza andare al di là di certi limiti perchè altrimenti si fa il male dello sport”

Sei stato compagno di Simone Inzaghi alla Lazio, ti aspettavi una stagione così positiva dei biancocelesti? 

”Considerando l’inizio della stagione della Lazio con il tormentone Bielsa, Simone ha fatto un lavoro fenomenale soprattutto nella testa dei giocatori e nell’ambiente intero. Inzaghi è un allenatore molto preparato e studia nei minimi dettagli ogni cosa. Secondo me la Lazio è la vera sorpresa, sta facendo un grande campionato e il merito è soprattutto di Simone Inzaghi.

Ti rivedi più in Insigne o in Mertens?

 ‘In Mertens esterno. Insigne preferisce venire dentro per fare degli assist, mentre io preferivo l’uno contro uno e, riguardo alle mie caratteristiche, puntavo di più sulla rapidità, quindi ero più simile a Mertens’

E ti sarebbe piaciuto giocare come prima punta?

”Io ho giocato sempre come esterno e come trequartista. La prima punta me la fece fare Giampaolo ad Ascoli, ma non avevo quella cattiveria sotto porta che ha Mertens.”

Oppure non hai avuto Sarri?

”Bravo, Sarri è un grande allenatore  e fa giocare il Napoli in maniera stupenda, ma anche Giampaolo è molto preparato e bravo.”

Una curiosità su Giampaolo, è passato dal passare alla Juventus al dimenticatoio, per poi essere considerato un discepolo di Sarri. Perchè nel calcio italiano ci sono questi alti e bassi?

”Il mondo del calcio è strano. Giampaolo e Sarri che all’estero ci invidiano hanno avuto poche possiblità negli anni scorsi. Invece De Boer è andato subito all’Inter, mentre Sarri e Giampaolo per arrivare a piazze importanti hanno dovuto aspettare dieci anni”

A Napoli hai fondato una scuola calcio che realizza un ottimo lavoro, l’A.S.D. Pasquale Foggia. Che rapporti hai con il settore giovanile azzurro? Come valuti il lavoro che sta portando avanti Gianluca Grava?

“I rapporti con il Napoli sono ottimi, spero che Grava riesca a fare sempre meglio perchè abbiamo tanti talenti in Campania, soprattutto a Napoli, ed è giusto che non facciano le fortune di altre squadre”

 

A cura di William Scuotto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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