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ESCLUSIVA – Scala (DG Sorrento): “Napoli-Sorrento: gettate le basi per una sinergia”

“Aspettiamo solo un “ok” da Bigon. La nostra è una società sana. Il calcio è cambiato molto

 

Quasi mezzo secolo nel mondo del calcio non è roba da poco. Una passione morbosa quella del “prato verde”. Passione che lo ha accompagnato da sempre nell’arco della sua vita. Diodato Scala, 62 anni, Direttore Generale dello scoppiettante Sorrento di inizio stagione e proprietario dell’Hotel Continental. E’ lui il personaggio della settimana. Eccolo in esclusiva ai nostri microfoni:

Diodato Scala, innanzitutto ci spieghi come nasce la passione per il calcio, illustrando brevemente anche la sua carriera.

Nasce da bambino. Già da 16 anni incominciavo ad interessarmi di calcio. Tanta gavetta nella mia carriera, all’ombra di dirigenti di caratura nazionale. Sono stato ad Empoli, Pisa, Viterbo e in tante altre città. Poi da qualche anno mi sono cimentato in quest’esperienza, quella del Sorrento, che, grazie alla proprietà, mi ha coinvolto totalmente.

Un’esperienza molto vasta, dunque. Ma quali cambiamenti riscontra nella sua professione rispetto a qualche anno fa?

Il calcio è cambiato molto. Una volta le società avevano molto potere contrattuale e organizzativo. Attualmente è rimasto solo quest’ultimo da parte di esse. I calciatori, sotto la guida dei rispettivi procuratori, oramai fanno il bello ed il cattivo tempo. Purtroppo loro influiscono davvero tanto in  ambito contrattuale

Il Calcio, soprattutto quello minore, quello riguardante la Lega Pro, attraversa un periodo di crisi. Un suo pensiero a riguardo?

Io credo, anzi sono certo di questo, che per fare il calcio a certi livelli bisogna avere soprattutto una certa esperienza. Oggigiorno al calcio si affacciano persone che, pur avendo una buona base a livello economico, non hanno un’adeguata propensione calcistica. Fermo restando che senza i “quattrini” non si va da nessuna parte. La Lega Pro, infatti, da quest’anno controlla i bilanci societari ogni 3 mesi.

E sotto questo punto di vista il Sorrento in che posizione si trova?

Personalmente posso garantire che il Sorrento è una società esemplare. Cerchiamo, riuscendovi, a mantenere saldi i nostri bilanci ma, soprattutto, paghiamo puntualmente tutti gli stipendi ai nostri calciatori. Non so quante società in Italia facciano una cosa simile.

Cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere la sua strada?

Di “rubare il mestiere”. Seguire le orme di grandi direttori e imparare i trucchi di questa complessa professione. Poi col tempo cercare di affermarsi nel mondo del calcio

Passiamo al calcio giocato, i rossoneri del Sorrento dopo 13 giornate volano in campionato essendo primi in solitaria nel loro girone. Se lo aspettava?

Alla vigilia del campionato, il nostro entourage era convinto di far bene. Sinceramente, se mi avessero detto che dopo 13 giornata avremmo comandato la classifica, non ci avrei creduto tanto facilmente. Il nostro primo obiettivo resta quello di raggiungere la “famosa” salvezza. Ci stiamo riuscendo. Poi se arrivasse la promozione in B, di certo saremo i più felici di questo mondo. Ora, però, è ancora molto presto. Sappiamo della forza attuale e potenziale, con il mercato di gennaio, che possono avere alcune società del nostro girone. Staremo a vedere…

Che intenzioni ha la società rossonera in vista del mercato di gennaio?

A gennaio ci guarderemo in torno. Se ci sarà qualche giocatore importante, funzionale al nostro progetto, allora coglieremo l’occasione al volo.

C’è un rapporto calcistico tra il Sorrento Calcio e la SSC Napoli?

Durante l’ultima finestra di mercato il sottoscritto ha avuto un colloquio con Riccardo Bigon, direttore sportivo degli azzurri. Gli chiesi se ci potevano essere le basi per lavorare in sinergia. Lui si disse contento e onorato di questa mia proposta. Ora vediamo cosa succederà. Le basi ci sono anche grazie all’amicizia che lega le due proprietà.

Una volta portato a termine questo discorso, il Sorrento avrebbe la forza di lanciare i giovani del Napoli?

Vedi, la nostra società è già molto attenta al proprio settore giovanile. Molto spesso squadre importanti, principalmente di Serie A, chiedono informazioni riguardo i nostri gioiellini che noi teniamo ben stretti. Non abbiamo un particolare interesse a perderli, anzi, abbiamo la forza di trattenerli.

Un suo parere sul Napoli attuale.

Il Napoli è una squadre che basa il suo gioco sulle ripartenze, dove si rende devastante grazie ai suoi “marziani” (Lavezzi, Hamsik e Cavani, ndr). Continuando di questo passo di sicuro occuperà uno dei primi quattro posti in graduatoria a fine campionato. Bisognerà vedere se reggerà l’urto della stanchezza.

Secondo il suo punto di vista è opportuno che il DS Riccardo Bigon intervenga sul mercato nell’imminente sessione?

Io credo che se ci sono le basi economiche adeguate, sarebbe un peccato non perfezionare l’organico già competitivo.

Ritornando alla sfera personale,  quali sono i suoi progetti futuri?

Cercare di continuare lungo questa strada che tante soddisfazioni mi sta portando. Spero, inoltre, che rimanga ancora a lungo la famiglia Gambardella alla guida di questa società

Oltre al calcio ha altre passioni?

Il calcio è la mia più grande passione. Oltre a questo magnifico sport le due cose che mi appassionano di più sono sicuramente il mio lavoro (la gestione dell’Hotel Continental) e la mia famiglia.

Un sogno nel cassetto?

Sicuramente quello di riportare il Sorrento ai palcoscenici già calcati in passato. Una promozione in serie B sarebbe davvero importante e gratificante.

Promozione in B e sognando la A?

[Ride] Mi accontenterai sicuramente di un passaggio nella serie cadetta. Rimaniamo coi piedi per terra.

 

Intervista a cura di Stefano D’Angelo

 

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