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Fernandez: “Si, sono pronto per questo Napoli”

L'argentino vuole riscattarsi dopo la poca fiducia concessa da Mazzarri e da prestazioni non esaltanti

Federico Fernandez è un incerto. Ma, attenzione al qui pro quo, perché quest’incertezza non è da imputare a lacune caratteriali ma, per ora, è un puro e semplice status. Nel senso che, Federico Fernandez, titolare di maglia nell’albiceleste di Sabella, potrebbe prolungare la sua avventura napoletana. Oppure no. Chi sa dirlo. E’ ancora presto infatti per mettere nero su bianco rispetto a determinate questioni. Forse è stata messa bocca (da parte di Benitez) ma ciò non è dato ancora sapere. Forse s’è toccato “en passant” l’argomento, assieme ad altri, sempre catalogati nel reparto “incerti”. Giusto così, ma il tempo degli addii, come quello delle conferme sembra ancora piuttosto lontano. Con un Benitez tuttora in divenire (titolare senza l’ufficialità cioè), le presunte certezze non possono essere assolutamente considerate tali. Esisterebbero solo delle indicazioni per quello che potrà essere l’organico della prossima stagione. Una strada appena tracciata dal nuovo mister, abbozzi, scarabocchi e qualche convinzione da cui partire. Ci vorrà un po’ di tempo (anche quello per sviscerare i 47 dvd che gli ha inviato la società) e soprattutto la fondamentale presa di contatto in quel di Dimaro. L’irrinunciabile rapporto umano, al di là di video ed affini. Che fa parte integrante del favoloso mondo calcistico di Benitez.

LUI VORREBBE – Sotto sotto (ma anche un po’ più su) al Flaco non dispiacerebbe il ritorno. Ci sono indizi e segnali a farlo intendere. Ci sono anche chiare motivazioni, poiché il centrale argentino non ha potuto dare il meglio di sé nel suo primo capitolo partenopeo. Probabilmente imbrigliato in un cliché (quello della difesa a tre) che non ne esalta le qualità, verosimilmente con l’aggravante di non aver potuto contare su di una certa continuità. Cosa che per certi calciatori può risultare deleteria. Di certo non sono mai partite lamentele (ma apprezzamenti) sul suo conto da parte del CT albiceleste, né tantomeno dalla sede del Getafe dov’è stato subito incluso nel pacchetto dei titolari (percorso e risultati paralleli a quelli di Vargas), ben ripagando chi ha creduto in lui, soprattutto in epilogo di campionato. Però, di certo l’idea di tornare (è in Spagna da 130 giorni) e far ricredere un po’ di scettici, di sicuro lo stuzzica non poco. A Benitez l’ultima parola, anche Federico sarà valutato molto attentamente dal madrileno. Tanto più che il suo modo di giocare, fisico, con buona tecnica e repertorio aereo quale pezzo forte, potrebbe non dispiacere affatto al nuovo tecnico.

DAL RITIRO – Una sorta di conferma dal ritiro della nazionale, dopo il pareggio con la Colombia (è stato fra i migliori) e prima del prossimo impegno in ottica qualificazione, martedì 11 contro l’Ecuador. Laddove ormai è un punto fermo. «Sono stati mesi molto positivi, ho recuperato la continuità che avevo perso a Napoli e l’ho fatto in uno dei campionati più importanti al mondo. Vivere la Liga è stato ottimo soprattutto per la sua differenza con il calcio italiano, dove si lascia giocare meno l’avversario ed è tutto molto tattico. In Spagna c’è un gioco più aperto ed è stata un’esperienza diversa, che mi aiuterà a crescere». Parole di autostima ritrovata che celano voglia di riscatto, apparse sul sito ufficiale della Fifa quelle del centrale volante che ebbe l’ardire di sfoggiare una doppietta all’Allianz Arena, ai danni del Bayern.

SU RAFA – Non potrebbe che pensare positivo sul nuovo mister e c’è la conferma. «Fernandez è molto contento che sia arrivato Benitez, così da avere una possibilità in più di giocare» ha dichiarato di recente il procuratore Gustavo Goni, aggiungendo, «Federico è molto felice di tornare a Napoli e vorrebbe giocare con la maglia azzurra, per lui motivo di orgoglio. Molte sono le squadre interessate al mio assistito, lo stesso Getafe vorrebbe prolungare la felice unione». In effetti i pretendenti non sono mai mancati: da Hannover 96, Stoccarda, Tottenham e pure i russi del Terek Grozny, alcune italiane. Sarà, ma pare ci sia ancora un conticino da saldare.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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