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Fiorentina-Napoli, pari giusto e partita dai diversi volti tattici

A Firenze va in scena un match equilibrato, di buon livello e dai diversi spunti dal punto di vista tattico, con numerosi “cambi d’abito” da parte delle due squadre ed accorgimenti in corsa dei due tecnici. Alla fine il pareggio è giusto e non è da buttare per il Napoli.

Fiorentina-Napoli è stata per tutti i novanta minuti una partita dai diversi volti tattici: a cadenza quasi regolare, ogni dieci minuti lo scacchiere del match ha visto l’inerzia della sfida cambiare.

I primi dieci minuti sono stati all’insegna dell’equilibrio, con entrambe le squadre grintose e accorte: gli azzurri hanno attuato il pressing alto dettato da Mazzarri, e in questa fase l’idea ha funzionato. Poi però il Napoli è lievemente calato, e, circa fino al ventesimo minuto, si è fatto schiacciare nella propria metà campo, senza riuscire più a venir fuori, anche per qualche imprecisione nei passaggi ma soprattutto per la pressione viola. Mutuando i termini di una cronaca pugilistica, la squadra partenopea ha poi saputo venir via dalle corde e ha ripreso il centro del ring: a questo punto le due rivali hanno pensato più a colpirsi che a stare in guardia e per i successivi dieci minuti (fino alla mezzora) le formazioni in campo sono rimaste estremamente larghe, lasciando enormi spazi aperti che hanno concesso ai velocisti di inserirsi e costretto gli incontristi a far fallo. Quattro ammoniti (due per parte) in questa fase del primo tempo non sono casuali. E, proprio quando nell’ultimo quarto d’ora la sfida stava tornando più accorta e composta, un innocuo lancio lungo di Roncaglia si è trasformato in un “gollonzo” da dietro centrocampo per un errore di valutazione di De Sanctis, spezzando così l’equilibrio del risultato. Il Napoli ha accusato un po’ il colpo, ma  da calcio piazzato Hamsik ha trovato a perfezione la testa di Cavani, che con il suo centesimo gol in Serie A  ha rimesso il risultato in parità. Il finale di primo tempo è stato tutto per la Fiorentina: De Sanctis ha dovuto rimediare a un nuovo pasticcio fra lui e Campagnaro, salvando su Toni, e i viola hanno chiuso in attacco.

La ripresa si è subito concentrata intorno a un problema, per Mazzarri: Behrami – nel primo tempo come sempre esemplare nell’essere ovunque a risolvere le situazioni critiche – era già ammonito e ha rischiato, in un paio d’occasioni, il secondo giallo. Mentre gli spettatori si chiedevano se fosse opportuna una sostituzione, e con chi, ecco che a bordo campo, appena tre minuti dopo il fallo “a rischio”, era già pronto all’ingresso Dzemaili: mai così tempestivo Mazzarri nell’attuare un cambio urgente. Il dubbio riguardo l’impiego dell’ex-giocatore del Parma riguardava piuttosto l’assetto tattico: più manovriero e offensivo Dzemaili, insostituibile come diga a centrocampo Behrami. La sostituzione in realtà ha “costretto” il Napoli a cambiare atteggiamento: dopo un’ora di approccio un po’ rinunciatario, gli azzurri hanno cominciato a far gioco, proprio adattandosi alle caratteristiche di una mediana priva di veri e propri argini. Per una decina di minuti gli azzurri hanno preso in mano l’iniziativa e creato azioni pericolose, anche se a tratti si palesava la fragilità del muro a centrocampo. La Fiorentina ha così ripreso a farsi sotto a sua volta, ma per fortuna Campagnaro ha confermato di essere in un momento di forma e concentrazione elevate. Sempre con la solita cadenza di dieci minuti circa, la sfuriata viola è terminata grazie a un ulteriore spostamento d’assetto del Napoli: un po’ casuale, visto che mentre Insigne era pronto ad entrare, Gamberini si è infortunato. Mazzarri non ci ha pensato due volte e ha provato a vincere la partita: Insigne è entrato ugualmente e il modulo si è trasformato in 4-3-2-1 con Lorenzo molto largo a sinistra, mossa che ha messo in crisi la difesa a tre viola, incapace di coprire su tutto il fronte. E dopo un paio di grosse occasioni per il Napoli, anche Montella è corso ai ripari: fuori Pasqual e dentro Tomovic, per una difesa adesso a quattro elementi. E così, dopo aver rischiato molto, negli ultimi dieci minuti la Fiorentina è riuscita ad affacciarsi di nuovo nell’area azzurra, creando tre palle gol nei cinque minuti finali.

Rimanendo sul linguaggio della boxe, è difficile stabilire chi avrebbe vinto ai punti. Con un numero di occasioni da rete quasi pari, il possesso palla è stato migliore per la Fiorentina, mentre il Napoli ha dato l’impressione di aver tentato qualcosa in più per vincere. In fondo il pareggio è il risultato giusto, e nemmeno da buttare per gli azzurri, che sono scesi in un campo dove pochi hanno saputo fare punti quest’anno.

A cura di Lorenzo Licciardi 

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