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FOCUS – Alla scoperta del Midtjylland, il ‘club sedicenne’ campione di Danimarca

Dopo l'impresa sui rivali del Southampton, il club danese approda in Europa League pescando gli azzurri: ecco un breve focus alla scoperta degli 'Ulvene'!

Le urne emanano i loro verdetti. Come noto gli azzurri di Sarri se la vedranno con Bruges, Legia Varsavia e Midtjylland nel girone ‘D’ dei raggruppamenti di Europa League. Sorte abbastanza benevola con i partenopei che, ormai, possono ritenersi habitué delle coppe europee e che quindi hanno accumulato un ranking UEFA tale da potersi presentare ai sorteggi come teste di serie. Scongiurata quindi l’ipotesi di incontrare altre big. La Redazione di IamNaples.it vi dà, come di consueto, la possibilità di conoscere meglio le future avversarie di Hamsik e compagni. Ecco, nelle righe a seguire, il focus su passato (per quanto recente) e presente del Midtjylland, squadra campione di Danimarca in carica.

Da rivali a ‘soci’ – Come anticipato, la storia sportiva del Midtjylland può considerarsi piuttosto giovane: in effetti il club è nato nel 1999 dalla fusione di due società storicamente rivali. Sono passati appena sedici anni, infatti, dal giorno in cui Johnny Rune, imprenditore nel settore della falegnameria, e Sten Hessell, proprietario di un rivenditore ufficiale Mercedes Benz, decisero di fondere, sotto il nome di Football Club Midtjylland, l’Ikast FS (fondata nel 1935) e l’Herning Fremad (nata nel 1918). Rivali praticamente dalla nascita, molto probabilmente motivo principale per cui le trattative di fusione si protrassero per circa 10 anni (l’idea dei due imprenditori di cui sopra vide la luce alla fine degli anni ottanta), le due realtà avevano in comune una sola caratteristica: non avevano vinto praticamente mai nulla a livello nazionale. Almeno fino all’ultimo sei aprile del secondo millennio.

Gli ‘Ulvene’ – Questo il nickname con cui in Danimarca vengono riconosciuti giocatori e tifosi del Midtjylland. I lupi, tradotto in italiano, di nero vestiti fanno dello scouting e dell’Akademi (il settore giovanile, primo in Danimarca per organizzazione ed importanza) il loro fiore all’occhiello. Dal luglio 2004, data dell’inaugurazione della prima scuola calcio di proprietà di una società professionistica danese, ad oggi l’Akademi ha sfornato numerosi talenti, dando linfa in questo modo alle casse della prima squadra. Qualche nome? Tre su tutti: Simon Kjaer, perno della difesa del grande Palermo di fine anni 2000; Sune Kiilerich, arrivato alla Samp (senza però mai giocare) nel 2010 e Winston Reid, che nello stesso anno fu venduto dal club dello Jutland al West Ham, team con cui ha collezionato più di 120 presenze nel campionato inglese. Ma il settore giovanile degli Ulvene non si limita alla sola Akademi: nella sola regione dello Jutland, infatti, il Midtjylland vanta più di cento società giovanili associate mentre, nel mondo, le succursali dell’Akademi sono situate in Nigeria con l’FC Ebedei ed in India con la Dempo SC.

La squadra – Allenata da Jess Thorup, ex commissario tecnico della Danimarca Under 21, l’ossatura della rosa è rimasta piuttosto fedele a quella che, pochi mesi fa, è riuscita per la prima volta nella breve storia del club, a vincere la Superligaen con Glen Riddersholm in panca. L’età media è piuttosto bassa, 24 anni e 9 mesi e la provenienza dei trenta tesserati un avvincente meltin pot tra Nord ed Est Europa ed Africa. Recentemente, ieri sera per la precisione, il club danese ha compiuto una piccola grande impresa battendo nientepopodimeno che gli inglesi del Southampton di Graziano Pellé nel quarto turno preliminare di Europa League. La gara si è conclusa sull’1-0 per i padroni di casa grazie al destro di bomber Duncan. Una rete valsa la qualificazione in virtù dell’importante pareggio (1-1) raccolto oltremanica sette giorni prima. Guai, quindi, a sottovalutare capitan Bach Bak e compagni. Il modulo preferito dal giovane allenatore è il 4-1-4-1 ed i giocatori più interessanti, oltre al già citato attaccante centrale ed al capitano terzino sono l’esterno di origini sudanesi Pione Sisto (una vera freccia sull’out offensivo), il mancino Royer, l’incursore Andersson, il nazionale Poulsen ed il giovane difensore centrale della nazionale danese, ma con ovvie origini ucraine, Erik Sviatchenko. Una squadra giovane, briosa e solida: rispetto alle altre tre del gruppo ‘D’, però, il Midtjylland sembra avere un bagaglio tecnico e di esperienza molto meno cospicuo. Specie se rapportato a quello degli azzurri. L’esperienza Southampton, però, insegna: guai a sottovalutare i lupi di Danimarca!

Lo stadio – Ufficialmente MCH Arena, quello del Midtjylland è una bomboniera da circa 12.000 posti costata circa 85 milioni di corone danesi, l’equivalente di 12 milioni di euro. Inaugurata nel 2004 in occasione di Midtyjlland-Akademisk Boldklub 6-0, è diventata col passare del tempo la Zidanarena per tutti i supporters. Motivo? Ricordate del talento egiziano Mohammed Zidan? Ebbene, dal 2002 al 2005, giovanissimo, disputò 45 gare con la maglia degli Ulvene, segnando la bellezza di 30 reti: un rendimento tale da attrarre le sirene dei club europei più importanti e restare, indissolubilmente, nel cuore dei tifosi locali.

I precedenti – Nessuno tra le prime squadre ma ben due a livello giovanile. Ad aprile, infatti, i giovanissimi ‘Fascia B’ hanno affrontato i pari età danesi nel corso del torneo di Abano Terme. Risultato: 3-0 per i partenopei. Circa un anno fa, invece, l’Akademi ebbe la meglio sugli Allievi Nazionali al ‘Trofeo Rocco’ (4-2) sancendo così l’eliminazione degli azzurrini all’importante kermesse giovanile.

 

A cura di Mirko Panico

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