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FOTO – Mazzarri vince con la formula 3: cambiano i moduli, ma il Napoli continua a stupire

Così legato al suo credo tattico in fase passiva, quanto elastico nel modificare l’atteggiamento offensivo. Mazzarri ha dimostrato di saper cambiare e di farlo anche spesso. Da un anno all’altro, infatti, ha modificato più volte il suo sistema d’attacco: dal tre-quattro-due-uno dello scorso campionato (quando c’era ancora Lavezzi), al tre-cinque-uno-uno di questo inizio di stagione (Pandev a ridosso di Cavani), fino al tre-quattro-uno-due di Palermo (Hamsik alle spalle di Insigne e Cavani). Mossa quest’ultima che ha mandato al tappeto la formazione di Sannino. Un allenatore non ancorato ad uno solo sistema di gioco, quindi. Per il tecnico toscano esistono dei principi basilari da rispettare, soprattutto quando hanno palla gli avversari, per il resto si può cambiare, si deve cambiare per contare sul fattore sorpresa, è lecito sperimentare formule nuove. Molto dipende dall’avversario che il Napoli va ad affrontare, dalla duttilità degli uomini a disposizione, dalla disponibilità dei singoli per quella determinata partita. Non a caso Mazzarri aveva individuato in Cavani l’attaccante che calzava a pennello per la sua idea di gioco d’attacco; non a caso ha preteso che venisse acquistato Pandev, un elemento di ricoprire più ruoli; e non a caso spreca elogi per Hamsik, un giocatore universale, intelligente, eclettico.
A Palermo, Mazzarri, non potendo disporre del macedone (ed anche dei due specialisti della fascia sinistra, Dossena e Zuniga), ha pensato bene di schierare Insigne e Cavani larghi, chiedendo allo slovacco di inserirsi per vie centrali. E l’intuizione s’è rivelata geniale. Il Napoli non solo ha sbloccato il risultato proprio con un inserimento di Hamsik sul centro-destra ma ha mandato in tilt la difesa avversaria portando ben quattro uomini sul fronte d’attacco: Cavani, Insigne, Hamsik e Maggio (mentre Aronica è rimasto a presidiare la sua zona allineandosi spesso ai tre della difesa). «Parlano di me senza conoscermi a fondo», commentava confidenzialmente Mazzarri lo scorso anno quando sentiva dire di lui che era un allenatore con i paraocchi, incapace di modificare atteggiamento tattico in corsa.

CON LAVEZZI– Quando c’era il Pocho, il tecnico era spesso obbligato a schierarsi con Cavani di punta ed Hamsik e Lavezzi a supporto. In qualche frangente, specie nel finale di campionato, provò anche solo con lo slovacco alle spalle di Cavani e senza l’argentino (all’Olimpico con la Roma). Ed in un paio di partite (con la Lazio e con l’Atalanta, due sconfitte), anche con tre attaccanti. Gli esperimenti non furono esaltanti, il Napoli dovette lasciare la qualificazione in Champions all’Udinese per soli tre punti. Ma Mazzarri guardava avanti e già immaginava di dover cambiare qualcosa in attacco per diventare meno prevedibile e quindi più letale in zona-gol.

Suggerì quindi di trattenere Pandev, di acquistare Behrami, dal momento che Gargano mal digeriva la concorrenza nel ruolo, rincorrendo peraltro un ingaggio più consistente, di prendere in consegna Insigne e di procedere con un più equilibrato tre-cinque-uno-uno, modulo adottato con successo in precampionato (sei vittorie su sei) ed anche in Supercoppa (gara bene avviata prima delle decisioni di Mazzoleni).

A PALERMO– In Sicilia, Mazzarri ha «giocato» invece sul fattore-sorpresa: Hamsik, trequartista, con licenza di verticalizzare per vie centrali mentre Cavani ed Insigne provvedevano ad allargare le maglie della difesa. Non aveva Pandev, squalificato per due turni. E neanche Dossena e Zuniga, capaci di spingere sulla fascia sinistra. A quel punto, il tecnico di San Vincenzo ha chiesto ad Aronica di limitarsi alla fase difensiva, a Maggio, invece di affondare quando aveva campo ed ai tre deputati all’attacco di pungere sempre e non dare mai punti di riferimento.

Ed in futuro? Non è da escludere che in alcuni frangenti, il Napoli possa cambiare ancora schierandosi con le tre punte (Pandev-Cavani-Insigne) e lo slovacco a centrocampo, tanto Marek sa fare anche quello.

 

Ecco i tre schieramenti adottati dal tecnico di San Vincenzo:

 

 

Fonte: Corriere dello Sport

 

La Redazione

A.F.

 

 

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