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Gattuso in conferenza stampa: ”Juve ultima spiaggia? Non lo so, dovete chiederlo alla società”

''Non sarò né il primo né l'ultimo, ma ho il dovere di provarci fino alla fine"

Rino Gattuso, allenatore del Napoli, ha rilasciato queste dichiarazioni in conferenza stampa dopo la sconfitta con l’Atalanta  degli azzurri per 3-1:

Quando qualcosa può andare storto va storto.
“Non ci stiamo facendo mancare nulla. Al di là delle cose storte penso che nei primi due gol potevamo fare molto meglio, abbiamo fatto due errori e abbiamo subito due gol uguali. Nel secondo tempo abbiamo cambiato qualcosa a livello tattico, poteva andare in maniera diversa. Ma parliamo sempre di qualcosa che viene mancare, paghiamo a caro prezzo gli errori. Si gioca ogni tre giorni, ora dobbiamo guardare avanti e pensare a recuperare le forze”.

 

Per la sfida con la Juve recupererà qualcuno?
“Manolas mancherà per un mese, Koulibaly lo sapete meglio di me. Tutti i casi covid li abbiamo sempre portati fino alla fine, sono durati 20 giorni. Siamo contenti di aver dato 79 minuti di gioco a Osimhen, ma non è ancora il giocatore che abbiamo. Dobbiamo fare i complimenti a tutti, se sei un’altra squadra contro un’Atalanta così poteva andare in maniera diversa. Lati positivi? Parlo della qualità di gioco, se non sei forte non riesci a tenere lì l’Atalanta. Il segnale confortante è questo”.

 

È il suo momento più complesso da allenatore?
“No, ne ho passati molto di più difficili in categorie diverse. È un calcio diverso, stiamo giocando in maniera differente, senza tifosi e ogni tre giorni. Lo fanno tutti, ma non me lo sarei mai aspettato di dover affrontare un calcio così nella mia vita. Si può far fatica, si può recuperare poco. A volte i giocatori fanno fatica a esprimersi, ma succede a tutti. Penso che in questo momento il primo responsabile sono io, ma devo avere la bravura di tenere alto entusiasmo e voglia. Altrimenti diventerà difficile”.

 

La gara contro la Juventus sarà l’ultima spiaggia?
“Non lo so, dovete chiederlo alla società. Il capitano della barca sono io, quando le cose vanno male vanno a discapito del capitano. Io non posso pensare a questo a penultima o ultima spiaggia, devo lavorare e devo riuscire a dare fiducia. Io faccio l’allenatore, ci può stare. Non sarò né il primo né l’ultimo, ma ho il dovere di provarci fino alla fine”.

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