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Hamsik e Marchisio, sette bello

Lo slovacco cercherà di colpire i bianconeri, sua vittima preferita

C’è sempre almeno un elemento, in una squadra, cui un allenatore difficilmente rinuncia. Un uomo chiave. Un centro nevralgico del gioco e degli schemi: per caratteristiche, sagacia tattica, caratteristiche peculiari. E allora, questa è la sfida dei centrocampisti che incidono e fanno gol. Maestri dell’inserimento, giovani prof di Napoli e Juve che Mazzarri e Conte ritengono praticamente indispensabili, fondamentali per l’economia del gioco delle rispettive squadre: Marek Hamsik e Claudio Marchisio, a voi. D’accordo i tenori e i funamboli bianconeri; d’accordo tutto: ma se la sfida di domenica dovesse essere paragonata a una partita di scopone scientifico, allora peserebbe non poco la capacità dei due di sparigliare le carte. Il 7 bello, ad esempio: cioè il numero dei gol realizzati finora da entrambi.

IL PESO – Numeri identici, quelli di Hamsik e Marchisio. Protagonisti annunciati di Juve-Napoli già nel corso della teorica e lunga vigilia di una partita attesa come poche. Una passerella importantissima sia per la gloria, per la rivalità storica, sia per le sorti del campionato: tra scudetto e terzo posto, c’è davvero di tutto nel menù della domenica sera torinese. Sette bello, dicevamo. Sette reti ciascuno in 28 partite disputate, con battesimo stagionale brindato in contemporaneità di calendario: entrambi a segno nella seconda giornata (contro Cesena e Parma), che poi per la vicenda dello sciopero è stata la prima effettiva. Esordio scoppiettante e saluti a tutti.

MENO 2012 – Stesse partite disputate e medesime cifre-gol, tendenza non proprio uguale ma simile nei loro rispettivi borsini realizzativi: più ispirati da settembre a dicembre 2011, e dunque nella prima del campionato, e gradualmente meno incisivi. Soprattutto nel vivo del 2012: 2-1 per l’azzurro, il risultato parziale del nuovo anno. Meglio nel girone d’andata, complessivamente: Hamsik ha segnato contro Inter e Juve, ad esempio, dopo aver sbagliato tra l’altro due rigori; Marchisio, invece, ha steso il Milan con una doppietta e poi ha graffiato anche l’Inter. L’ultima rete in campionato di Marek risale al 9 marzo con il Cagliari; al 17 marzo quella del collega bianconero, entrato nel 5-0 rifilato alla Fiorentina. Le prime per entrambi, comunque, nel ritorno. Altra differenza: Hamsik s’è distinto anche con 3 assist; Marchisio non ne ha ancora confezionati.
(QUASI) INDISPENSABILI – Tutto qua? No, assolutamente no. Perché al di là di questa straordinaria capacità negli inserimenti e della pericolosità in area e dintorni, i due centrocampisti pensano, coprono, attaccano. Esperti di tattica, allievi diligenti in costante evoluzione. Giocatori già completi, proprietari di caratteristiche molto rare: ecco perché Mazzarri e Conte non riescono a rinunciare a schierarli con troppa nonchalance. Indispensabili? Quasi. La sfida nella sfida è servita, si parte da quota 7: chi sale prima sull’8-volante?
Fonte: Corriere dello Sport
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