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De Laurentiis: ”Higuain costa 100 mln, Barcellona ed Atletico mi hanno chiesto Callejon: ecco la mia risposta”

"Rinforzerò il Napoli: dopo Koulibaly serve un centrocampista ed un vice Pandev. Altri innesti? Avremo Zuniga ed Hamsik, con Rafa dormo sonni tranquilli. La Supercoppa italiana si giocherà in Italia, ecco dove ..."

Un due tre: il giro (vir tuale) intorno al mondo procede a piccoli passi, ma i balzelli per lanciarsi nel futuro – provando ad afferrarlo con gusto – s’avvertono in quell’universo che sa di tecnolociga avanzata. Il calcio è scienza (in)esatta ma Cinecittà World pare fantascienza, un’enclave americana che però profuma di Made in Italy, e una dimensione onirica per grandi e bambini autografata (anche) da Aurelio De Laurentiis: ops, è come se fosse calcio, quel linguaggio che lega generazioni distanti e le avvicina, inducendole a vagheggiare paradisi in cui galleggiare, rotolandosi nel pallone. Napoli è mille colori, una multinazionale aperta al Mondo, e c’è sempre posto per deambulare tra le star: aspettando Michu o Kramer o Lucas Leiva, perdendosi magari a scorgere la sagoma d’un mister X che d’estate va sempre bene, perché la vità è un meraviglioso gioco, sotto quel cielo azzurro.

Il mercato va a rilento (per tutti): ed un presidente, per l’occasione Aurelio De Laurentiis, cosa direbbe ai propri tifosi?
«Di aver fiducia e di non preoccuparsi. Di analizzare lucidamente la situazione di un club che ha chiuso l’ultima annata vincendo la coppa Italia e che ha mandato al Mondiale in Brasile ben sedici calciatori. Vuol dire che partiamo con un bel vantaggio, vuol dire che il lavoro del passato è stato largamente positivo».
E allora lo chiameremo consumismo: ma lei capisce la gente insegue traguardi ambiziosi.
«Io ho una visione inevitabilmente diversa: noi piuttosto che preoccuparci di quelli da comprare, direi che correttamente, dal punto di vista imprenditoriale, dobbiamo interessarci a quelli da cedere. Abbiamo un organico che ora registra numerosi rientri, dunque serve intervenire. E comunque, tornando al discorso del valore effettivo della squadra, ci sono tre calciatori del Napoli che giocheranno la finale di domenica tra Argentina e Germania. Io sono tranquillo, saranno anche i nostri sostenitori».
Il ritiro però sta per cominciare…
«E diciamo che siamo pronti per redigere un contratto, ma non vi dirò di chi si tratta; magari viene fuori un nome a sorpresa. Semmai aggiungo che a Dimaro vorremmo arrivarci con due volti nuovi. Vorremmo».
E’ finito il tormentone Higuain: l’ha chiuso l’argentino esprimendo il proprio affetto a Napoli.
«Higuain ha valori morali importanti, è un ragazzo educato e non ci sono mai stati problemi. Ma poi, scusate, pensate che un uomo che ha distribuito centinaia di film, e quello sarei io, non sappia fare un contratto? Perché un anno fa, quando Higuain ha firmato con noi, nell’accordo è stata inserita una clausola rescissoria da cento milioni di euro. E comunque poi io ho rispetto per chi mostra la propria sensibilità, per chi è attaccato alla maglia».
E’ stato l’anno di Callejon.
«Me l’hanno chiesto il Barcellona e l’Atletico Madrid ma io non lo cedo, non ho nessuna intenzione di venderlo».
I primi due rinforzi dovreste averli in casa.
«Sappiamo quanto valgono sia Zuniga che Hamsik, che hanno avuto difficoltà legate a problemi fisici. E sappiamo anche quanto sia bravo Rafael».
Quanti uomini, De Laurentiis?
«Avevamo bisogno di un difensore ed è arrivato Koulibaly; poi abbiamo perfezionato l’acquisto di Andujar; ora ci servono un centrocampista ed un uomo che possa sostituire Pandev. Ci mancano sei settimane, all’incirca, prima della chiusura del mercato, c’è tutto il tempo di fare una squadra».
L’ottimismo da cosa nasce?
«Dalla conoscenza dei sistemi di allenamento di Benitez. Potrebbero bastare, come esempio, i risultati prodotti con alcuni nostri calciatori: ha fatto di Henrique, tanto per citare un calciatore, un esterno difensivo straordinario. Io con Rafa dormo sonni tranquilli».
Certo che Napoli ha aspirazioni.
«Com’è legittimo che sia. Ma la nostra forza resta Benitez, è lui che organizza, che fa la squadra e le dà uno spessore, quello ammirato nell’ultimo torneo. Il gioco più in voga, d’estate, è quello del mercato e la tendenza comune è da sempre quella di inseguire i nomi… Ma questi nomi non sempre possono essere funzionali agli schemi e poi ci sono i limiti economici: dobbiamo rinunciare a chi non rientra nella nostra sfera, perché bisogna rispettare il fair play finanziario. Avessimo il fatturato della Juventus e del Borussia Dortmund, anche noi staremmo sempre lì a giocarci lo scudetto. Eppure…».
Dieci anni di Napoli…
«Credo rappresentino l’autentico miracolo di lungimiranza e di competenza».
Sarà un’estate viva.
«Andremo a giocare con il Barcellona e sarebbe bello se si potessero incrociare Higuain e Messi; poi verranno a Napoli Cavani e Lavezzi, e con loro Ibrahimovic e tutte le altre stelle del Psg: diciamo che vivremo belle serate, di grande spessore emotivo».
Non ci sarà la Supercoppa, non ora.
«Io sono per giocarla in Italia. Ne ho parlato con Agnelli ed anche lui sarebbe d’accordo su questa soluzione, anche perché poi – dovendo scendere in campo a dicembre – i calciatori dovrebbero partire per le vacanze di Natale. Se ci venisse concessa la disponibilità, la sede ideale potrebbe essere Milano. Non certo Roma».
Napoli-Roma e Roma-Napoli saranno gare ad altissimo rischio…
«Io continuo a pensare che debba essere importato ed applicato da noi il modello-inglese e non capisco perché il ministero dell’Interno è così ostinatamente lontano dal prendere una decisione del genere. Due anni fa, alla vigilia della finale di coppa Italia con la Juventus, fui ricevuto nell’ufficio dell’allora questore Tagliente, e quella sera non ci fu nessun incidente. E cosa hanno fatto? Tagliente è stato mandato via».

Fonte: Corriere dello Sport

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