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Il calcio meridionale tra la Nazionale e la carenza d’impianti sportivi

Dalla Confederations Cup ai problemi del "Barassi" di Secondigliano e del "De Rosa" di Arzano

L’Italia, paese di Santi, Poeti e Navigatori e anche terra di grossi polemisti e “complicatori degli affari semplici”. Ci siamo lasciate alle spalle la qualificazione ai sedicesimi di Europa League; stiamo vivendo, invece, per quanto riguarda la Nazionale, la partecipazione alla Confederation Cup in Brasile a giugno 2013 (siamo nel girone di Brasile, Messico e Giappone) oltre alla splendida galoppata verso i Mondiali in Brasile del 2014.

Riguardo Prandelli sono due soprattutto le polemiche: andare in Brasile con molto anticipo oppure subito prima dei primi incontri? Portare in Sudamerica due squadre con schemi da adeguare alle avversarie? Qui si inseriscono i pareri medici, di chi è stato in Brasile, di chi ha solo sentito dire ciò che è il clima e per certi stadi “l’altura”: insomma discettano tutti: Anche senza capirne più di tanto.

Sul secondo problema invece tutti i più grossi “competenti” si sono lanciati a pesce. Dicendo anche cose amenissime. Ci pare che interessantissimo sia considerare come si cerca sempre di annullare la “nostra” personalità parlando solo ed esclusivamente della squadra da affrontare, delle loro tecniche, delle loro caratteristiche. Ma abbiamo anche noi una personalità? E allora costringiamo gli altri ad adeguarsi a noi! Se consideriamo che Scolari si trova a ripartire da zero, o quasi nel cammino verso la “Copa” in casa e temono, in Brasile, che il Mondiale obbligatoriamente da vincere si stia incrociando con una generazione di giocatori non all’altezza; il vecchio amico Zaccheroni, oggi tecnico del Giappone e i campioni olimpici e del Sud America Messico. La Confederation Cup è una manifestazione in crescita e prova generale per il Mondiale. Le città che ospiteranno le partite sono sei, si gioca dal 15 al 30 giugno. Il derby del mondo tra Brasile ed Italia si rigiocherà il 22 giugno e dopo molto tempo da una competizione ufficiale. L’esordio della nazionale italiana avverrà al Maracanà alle 20 del 16 giugno contro il Messico. L’incontro con Zaccheroni tre giorni dopo alla mezzanotte italiana a Recife e infine il 22 appuntamento a Salvador per il classico con il Brasile. Ho fatto gli auguri al mio amico Aldo Esposito, masso fisioterapista della Nazionale Italiana, il quale mi ha detto: “gruppo difficile e impegnativo per gli spostamenti”. Gli uomini gol italiani (Balotelli, Destro, Insigne, Quagliarella, El Shaarawy, Osvaldo e Giovinco) dovranno fare in modo che siano gli altri ad adeguarsi a noi.

Polemica a parte è poi quella dei “meridionalisti” e non meridionali. Siamo da cinquanta anni nell’era spaziale e ancora parliamo di razze e di stirpi e di discendenze. Da meridionali rispondiamo con…… Cannavaro, Paolo, fratello di Fabio, Campione del Mondo e Pallone d’Oro, Insigne e Nocerino e anche Quagliarella. Cioè parlando di uomini che sono nati o cresciuti e affermatisi al di qua della linea gotica. Ed è molto. Considerando l’avversione e non il vittimismo che caratterizza il nostro calcio (purtroppo).

Il Campania rivoluziona Secondigliano.

Tanto tuonò che piovve: Il Campania è passato dal campetto di quartiere in via Dietro le vigne a Piscinola (dove ha disputato il suo primo campionato di serie D) al mitico Stadio “Arturo Collana”; stadio che fu di Vinicio, Chinaglia e Wilson. Eppure che bello sarebbe per una società di calcio nata a Piscinola, che è riuscita nella grande scalata dalla seconda categoria alla Serie D Nazionale e sempre con lo stesso allenatore, Rosario Campana, scoperto dal presidente Di Micco, quando questi allenava il “Napoli Centrale”, giocare a Secondigliano. Quel campo sportivo di proprietà della FIGC, Lega Dilettanti, Comitato Regionale Campania, non è omologato per il campionato nazionale di Serie D. E dire che nel novembre del 1968 si recò a visitarlo lo stesso Ottorino Barassi, in quell’epoca presidente federale, ed alla cui morte, il campo di Secondigliano, a lui è stato intestato, con alcuni esponenti, nel 1968, della Lega Campana, complimentandosi dell’impianto. Ora a distanza di ben 44 anni il Campania e chiunque a Secondigliano abbia ambizione di campionati nazionali trova una situazione per niente cambiata.

Il presidente Di Micco e Rosario Campana sanno bene che avrebbero una diversa affluenza di tifosi giocando a Secondigliano o addirittura nella loro Piscinola.

La stessa cosa dicasi per l’Arzanese: arriva in Lega Pro per la prima volta nella sua storia e non è riuscita finora a fare una sola partita al “Sabatino De Rosa” di Arzano; gioca al “Vallefuoco” di Mugnano di Napoli, con notevole dispendio economico e senza l’appoggio dei tifosi.

Nando Troise

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