C’era una volta l’amichevole del giovedì, quella in famiglia da giocare contro la Primavera o in provincia ospite di una squadra di C o di D. Cancellata da anni, almeno agli occhi del pubblico, ritorna domani pomeriggio al San Paolo. Un amarcord a gentile richiesta dei tifosi, un po’ con il broncio per la storia degli allenamenti a Castelvolturno a porte chiuse: Napoli A contro Napoli B. Ingresso gratuito nel settore distinti. Beppe Bruscolotti, difensore del Napoli degli anni ’70 e ’80 è una bella iniziativa?
«Finalmente, era ora che ci fosse un ritorno al passato. Mi meraviglio che abbiano atteso tutto questo tempo. Poi serve anche ai giocatori».
Ci spieghi.
«Quando giochi davanti ai tuoi tifosi, hai ancor più voglia di impegnarti e di dare tutto quello che hai».
Si rischia di più?
«Certo, dal punto di vista agonistico diventa una partitella vera e non una semplice allenamento».
È l’occasione anche per sentire il polso del pubblico?
«Soprattutto quelli caratterialmente più chiusi possono prendere confidenza: capiscono cosa significa indossare questa maglia».
Un segnale della società?
«Sì, ho visto i prezzi delle ultime amichevoli: mi sono apparsi un po’ cari. Questo è finalmente un gesto carino verso i tifosi azzurri».
Le ricorda le sue amichevoli del giovedì?
«Sempre un bagno di folla. Il primo a farlo fu Luis Vinicio, poi anche a Pesaola piacevano. Pure con Bianchi capitava, anche se a lui piacevano di meno. Ci alternavamo tra il San Paolo e il centro Paradiso e i distinti erano sempre gremiti».
E per Maradona?
«A lui gli allenamenti non piacevano tantissimo, ma la partitella era un appuntamento a cui mancava raramente. Era una gran festa anche per Diego: e poi le giocate che regalava in allenamento erano qualcosa di inimmaginabile: dai palleggi seduto ai suoi gol da fondo campo».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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