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Il Mattino – Coronavirus, fase 2 dal 4 maggio: possibile vedere parenti e amici, domani le linee guida della ripartenza

L'edizione odierna de Il Mattino mette in evidenza le linee guida del nuovo Dpcm

L’edizione odierna de Il Mattino mette in evidenza le linee guida del nuovo Dpcm che riguardano la ripartenza prevista dal 4 maggio: Su questo fronte però qualche punto delle linee guida già filtra.

Primo: dal 4 maggio, giorno del primo allentamento del lockdown «che non sarà un liberi tutti», non diventerà obbligatorio indossare la mascherina. Perché in giro se ne trovano ancora poche e perché anziani e persone con problemi respiratori faticano a indossarle. Diventerà obbligatorio però quando si entra in un negozio, in un bar, in un ristorante, sul bus.

Secondo: dal prossimo fine settimana si potranno frequentare «con le dovute precauzioni» amici e familiari e per uscire di casa non sarà più necessaria l’autocertificazione. Lo sarà solo nel caso di dover andare, «per comprovati motivi di salute o di lavoro», in un’altra Regione.

Terzo: la cadenza delle riaperture dovrebbe essere bisettimanale, in modo da valutare gli effetti dell’allentamento del 4 maggio. Dunque, è probabile che le attività commerciali riaprano il 18 (non l’11 maggio) e quattordici giorni dopo bar e ristoranti. Avanza l’idea però di far riaprire musei, biblioteche e archivi sempre dal 18 maggio.

Quarto: nel piano nazionale per la ripartenza, il governo fisserà regole rigide (già concordate con aziende e parti sociali) per le attività produttive. Ogni impresa dovrà avere una sorta di patente di sicurezza: sanificazione degli ambienti, mascherine, distanza di sicurezza, misurazione della temperatura all’ingresso (facoltativa), turni a mensa e negli spazi comuni. E il settore terziario (uffici, etc.) dovrà quanto più possibile ricorrere allo smart-working.

Quinto: queste misure, per evitare il sovraffollamento, dovranno essere accompagnate da un potenziamento del trasporto pubblico: l’indice di occupazione di bus e metro non dovrà superare il 50% dei posti disponibili (impresa quasi impossibile nelle grandi città). E da uno scaglionamento delle aperture dei negozi e degli uffici fino a notte e da turni di lavoro anche nel week-end.

Sesto: il piano si applicherà su tutto il territorio nazionale. Senza differenze tra Regione e Regione, tenendo conto dell’indice di contagio e in base a tre criteri suggeriti dalla task force: la situazione epidemiologica, l’adeguatezza del sistema sanitario locale, la disponibilità dei dispositivi di protezione personale.

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