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Insigne: “Aspettavo di indossare questa maglia da quando ero un raccattapalle”

Giornata da incorniciare per il ragazzo napoletano

L’investitura ufficiale arriva direttamente da lui, il grande predecessore: «Complimenti ai ragazzi per la vittoria e a Lorenzo per il primo gol in azzurro!». E’ davvero una strana sensazione leggere i messaggi del tifoso Ezequiel Lavezzi. Ma è davvero bello che il Pocho continui ad avere il Napoli nel cuore e, soprattutto, che tocchi con la spada il suo erede dinanzi al mondo intero: bravo Lorenzo. Lorenzo Insigne. Conosciuto anni fa bambino, ragazzino della Primavera, e oggi applaudito come un talento che cresce a vista d’occhio. Un giovane fenomeno che non ha ancora la consapevolezza di dove potrà arrivare. Di certo è già nell’anima del San Paolo. L’erede di Lavezzi? Vedremo. Ma è il candidato numero uno. Lo sa anche il Pocho.

AZZURRO DENTRO – Da Parigi a Napoli. Un salto, un bel salto fino al ventre dello stadio che, ieri, ha urlato a più non posso per il primo gol in campionato del suo Bimbo d’oro. Il primo ufficiale dopo il ritorno a casa. Un colpo secco, il tocco del talento puro e la corsa a perdifiato verso la panchina. Baci e abbracci a tutti: alla famiglia e a Jenny, che porta in grembo il suo bambino, appollaiati in tribuna con le lacrime agli occhi; al suo mentore e scopritore, il team manager Giuseppe Santoro detto Peppe, con il quale è andato in scena uno splendido abbraccio a bordocampo che significa gratitudine e vale più di mille parole; ai compagni, tutti, con Dzemaili che lo alza in cielo e lo offre all’applauso del popolo come una coppa; alla maglia. «L’ho baciata perché volevo spiegare quanto amo il Napoli. Sono tifoso da sempre e da sempre desideravo indossarla. Sin da quando ero un raccattapalle? Ora ho coronato il mio sogno. E me lo tengo stretto”.
PREDESTINATO – Ricordi. Passato e poi presente e futuro: «Sono davvero emozionato: segnare al San Paolo è stato eccezionale. Fantastico. Ma oltre al gol sono felice per la vittoria: è la cosa più importante. Tra l’altro, devo anche ammettere di essere un po’ dispiaciuto: avrei potuto farne un altro, ma la prima volta ho beccato la respinta del difensore e la seconda ho calcolato male la posizione del portiere e ho colpito il pallone troppo sotto». Beh, d’accordo la fame e l’autocritica, però sia chiaro: Insigne ha segnato al primo pallone toccato. Da predestinato. Un assist favoloso di Pandev e il gioco è fatto: «Sostituirlo finora è stato un onore: è un grandissimo campione, uno che ha vinto tanto e da cui posso e devo soltanto imparare. Da lui, da Hamsik e Cavani. E che passaggio m’ha fatto: uno spettacolo». 
I MOSCHETTIERI – I tre attaccanti delle meraviglie e poi lui, Insigne, altrettanto meraviglioso talento. Che sia cominciata l’era dei Quattro Moschettieri dopo quella dei Tre Tenori? «Beh, non lo so e non ci penso. Però sì, mi piace come definizione». E sia. «Io però non ho problemi, ovviamente: gioco quando vuole Mazzarri. Quando lo dice lui e come vuole lui: a me spetta soltanto il compito di dare il meglio di me stesso e dimostrare il mio valore tutte le volte in cui mi offrirà una chance. Lo ringrazio, sono felicissimo di essere parte di questo gruppo. Di giocare in questa squadra: sono giovane e devo imparare e crescere». 
ARIA TRICOLORE – Come sta crescendo il collettivo: il Napoli dei Quattro Moschettieri ha già collezionato tre vittorie nelle prime tre giornate, con 8 gol realizzati e 2 subiti. Parlare di scudetto è sempre un tabù, ma? «Beh, sì, anche io non parlerei ancora di scudetto. Ma sono convinto che possiamo giocarcela con tutti: ci impegneremo sempre al massimo. Anzi, daremo sempre il massimo».  E ora l’Europa League: per Lorenzo, giovedì con l’Aik, si profila il debutto in coppa dal primo minuto.
GIOVANE PADRE – Nel frattempo, lui s’impegna anche lontano dal campo: umile e professionista; serio, disciplinato e già proiettato alla più grande gioia possibile. Più d’un gol in rovesciata all’ultimo istante di una finale mondiale: «Dedico il mio primo gol in campionato alla mia fidanzata, Jenny, che presto mi regalerà un bimbo. Diventerò padre» . Una splendida notizia già pubblica che, però, lui stesso tiene a ufficializzare. Un giovane padre di 21 anni e un giovane campione: la vita è davvero bella, Insigne.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

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