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Inter, Vecino si presenta: “Giocare a San Siro è un onore per ogni calciatore, il mio riferimento è Veron”

Parla cosi il neo acquisto nerazzurro

Il neo acquisto dell’Inter Matias Vecino ha parlato così, davanti ai suoi nuovi tifosi, ai microfoni di Inter Channel:

SU RECOBA – “Il Chino è stato uno dei più grandi calciatori uruguaiani, da bambino seguivo l’Inter anche grazie a lui. Aveva un piede davvero incredibile. Mi ha chiamato subito quando ha saputo del mio arrivo qui, è stato un grande giocatore ed è una bravissima persona. Sarebbe bello esordire all’Inter con una doppietta come fece lui, ma io gioco in un altro ruolo…”.

SULL’ARRIVO ALL’INTER – “E’ il momento giusto per approdare in una grande squadra. Ho davanti a me gli anni più importanti per la carriera di un calciatore: sono cresciuto molto da quando sono in Italia e ora dovrò fare ancora meglio. Ero felicissimo quando ho saputo dell’interesse dell’Inter e ho sperato che la trattativa si chiudesse nel più breve tempo possibile. C’è poco da stare a pensare quando ti contatta un club così prestigioso”.

SUL RUOLO – “Il mio ruolo? Da ragazzino giocavo come trequartista ma poi ho arretrato il mio raggio d’azione, giocando come mediano o come mezzala. Mi piace andare in profondità per sfruttare gli spazi, ma sono a completa disposizione del mister e della squadra. Spalletti mi ha colpito per il modo in cui sa insegnare calcio, per la sua tranquillità e per la capacità di comunicare le proprie idee. Vuole far partire l’azione dal basso, è un concetto che a me piace e al quale sono abituato”.

SU SAN SIRO – “San Siro? E’ normale sentire la pressione, rappresentiamo tanti tifosi ma è una responsabilità che mi piace affrontare, io stesso mi metto pressione per fare meglio ogni giorno e per migliorarmi sempre. Giocare in uno stadio come San Siro è il sogno di qualsiasi calciatore”.

NUOVI COMPAGNI – “Mi hanno accolto tutti benissimo, soprattutto dal gruppo dei sudamericani e da Icardi. C’è un clima positivo, ci si allena bene in vista della prima di campionato. Ho ritrovato qui Borja Valero, che mi ha aiutato molto anche quando sono arrivato a Firenze e dal quale ho imparato molto in campo: è un giocatore dotato di grande intelligenza, che sa sempre cosa fare. Il compagno di squadra che mi ha più impressionato? Joao Mario, è veramente forte, sa fare praticamente tutto”.

SUL NUMERO – “Ho scelto il 6 perché, tra quelli liberi, è il numero che mi piace di più. Spesso in carriera ho avuto l’8 ma anche il 6 va benissimo. Uno dei miei riferimenti come giocatore è senza dubbio Juan Sebastian Veron: ho sempre cercato di imparare qualcosa da tutti i grandi calciatori, ma lui è sicuramente quello che ho seguito di più”.

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