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Italia, Mancini su Insigne: “Il suo cambio ruolo può essere un fattore importante, non c’è un problema attacco”

C'è spazio anche per il 24 azzurro nella conferenza di Mancini

In vista dell’amichevole di domani contro l’Ucraina il ct della Nazionale Roberto Mancini ha parlato così in conferenza. Ecco le sue parole:

Problema attacco?
“Non c’è un problema attacco. Abbiamo convocato in più Lasagna dell’Udinese che arriverà stasera. Avevamo già convocato diversi attaccanti”.

Tema formazione: possibile 4-2-3-1?
“Sinceramente non ricordo bene il 4-2-3-1. Comunque se avete visto sapete chi giocherà (sorride ndr). Un tridente ci sarà sicuro. Come ho detto il giorno scorso, ci saranno giocatori che scenderanno in campo due partite”.

La tua commozione di fronte a ponte Morandi.
“Questo credo sia stato un sentimento generale. Quando si arriva sul posto è una cosa terribile. Un conto è vederlo alla tv, cosa già non bellissima, ma quando arrivi lì sotto vedendo quel pezzo di ponte che manca e pensare a quello che è accaduto per me, che Genova è un pezzo di vita, è una cosa terribile”.

Possibilità di un uomo dietro le punte.
“Potremmo provare altre soluzioni”.

Verratti?
“Torna dopo un po’ di tempo. Per me è importante vederlo insieme ad altri giocatori. E’ chiaro che vederlo nel club è diverso che vederlo in Nazionale. Però spero possa dare l’apporto che può dare un giocatore della sua esperienza”.

Il portiere?
“Sarà Donnarumma”.

L’incontro con gli orfani di ponte Morandi.
“Sì, c’è stato. Sono bambini che hanno perso qualcuno papà o la mamma, o chi entrambi e penso sia una tragedia immane. Abbiamo provato a regalargli cinque minuti di sorriso sperando che questa giornata possa essere un po’ di aiuto”.

Chi potrà giocare due gare sarà Chiellini?
“Vediamo domani con lui. Dipende chiaramente da come sta fisicamente”.

Cosa ti aspetti domani da questa partita?
“Intanto portare un po’ di gioia alla popolazione genovese che verrà allo stadio e una vittoria fa sempre felici tutti. Spero che la squadra faccia una buona gara”.

Chi può essere il leader?
“Solitamente in una squadra il leader può essere quello che più esperienza. Giocare in Nazionale non è semplice e può essere il leader per esperienza o il leader tecnico. Noi abbiamo giocatori tecnicamente validi e la mia speranza è che ce ne siano tanti leader tecnici”.

Teme la sindrome da amichevole?
“Spero di no. Noi abbiamo bisogno di iniziare anche a vincere perchè è importante. L’Ucraina è un’ottima squadra, stanno ringiovanendo la rosa e i tecnici sono comunque italiani”.

Che indicazioni ti ha dato il campionato?
“Il campionato dà sempre qualcosa. Il fatto che Insigne nelle ultime partite abbia cambiato un po’ ruolo e continua ad essere un giocatore importante, Bernardeschi continua a migliorare. Oggi penso che i giocatori stiano meglio, mi spiace solo aver perso quattro-cinque giocatori per infortunio”.

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