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Italo Cucci: “È Insigne il nuovo tenore “

Il Napoli c’è oltre la misura del successo conquistato a spese dell’Olympiacos. Il Napoli c’è anche senza l’apporto dei suoi fedelissimi, che hanno in gran parte disertato il San Paolo preferendo (forse) spendere dieci euro per farsi la partita in tivù, al mare, ai monti o nel caloroso salotto di casa. Il Napoli c’è e si muove disinvolto intorno a Hamsik, detto Lux, colui che illumina il gioco, fa anche gol e sarà indispensabile per un campionato di alto livello. Con Cavani, naturalmente, con Pandev, con i nuovi – Behrami e Gamberini/gol già ben inseriti – e speriamo con Insigne, candidato a ricomporre il Club dei Tre Tenori; lo vedo ancora vittima di qualche difficoltà che Mazzarri dovrà aiutare a risolvere con (insolito) atteggiamento paterno: il ragazzo è già in feeling tecnico con il suo allenatore, deve solo superare il sempre duro ostacolo della napoletanità che paradossalmente è raramente un vantaggio. Neanche Quagliarella fu profeta a Fuorigrotta e Totò Di Natale ha addirittura preteso una clausola…contrattuale. mai al Napoli. Un problema di troppo amore, forse. C’è il Napoli e c’è anche la Juve. Non lo dico solo perché ieri sera si sono offerte alla platea degli appassionati e dei critici in termini positivi ma perché godono di un pronostico largamente favorevole alla vigilia di un campionato che sappiamo povero di mezzi e ci auguriamo ricco di idee. Ne parleremo fra poo.
Che fra sei giorni si dia inizio al campionato mi sembra per la prima volta da anni una scelta improvvida, prematura. Decine di amichevoli hanno rivelato ben poco rispetto alla “maturità” delle squadre (peggio ancora il confronto ufficiale fra Juve e Napoli a Pechino) che si presentano come cantieri aperti: è vero che il mercato si chiude a fine mese, è tuttavia antitecnica l’idea di aspettare l’ultima ora per completare le formazioni. Dico naturalmente di chi sta cercando anncora titolari, come Inter e Milan, probabilmente alle prese con uno scambio Pazzini-Cassano che non ha alcun senso tecnico e nasconde malamente il desiderio di liberarsi due due personaggi scomodi: il bomber (si fa per dire) nerazzurro non piace a Stramaccioni, abbondantemente ricambiato; il fantasista rossonero ha peccato d’ingratitudine quando si è lamentato della cessione di Ibra e Thiago Silva come se fosse un tifoso e la Famiglia lo sbolognerebbe volentieri. Non parlo di altri club “minori” che l’Undici titolare non l’hanno neppure nel reparto Fantasia e attendo di conoscere il destino di Daniele De Rossi per ipotizzare che la Roma di Zeman abbia titoli per entrare nel ristretto club delle scudettabili. Alla fine, Pechino a parte con relative polemiche, solo Juve e Napoli sembrano già squadre complete, magari migliorabili e tuttavia pronte a darsi battaglia come favoritissime del torneo. Mi resta il sospetto che questo possibile duello sia accreditato soprattutto per lo scontro “ideologico” che ha fatto spendere fin troppe parole dopo la Supercoppa, proteste e accuse di parte senza che si facessero sentire le parole giuste, ovvero quelle dei dirigenti arbitrali che hanno scelto Mazzoleni per la sfida di Pechino e ne hanno ricavato una pagina vergognosa. Anche gli ultimi eventi – il Napoli alle prese con l’ostico Olimpiakos e rossoneri e bianconeri impegnati nel classico Trofeo Berlusconi sotto gli occhi dell’ex premier – sembrano confermare il pronostico più diffuso. Personalmente, prevedo che Galliani farà contento Silvio e i tifosi con un grande colpo a sorpresa per gli osservatori ma attentamente predisposto dallo staff tecnico per agevolare e non complicare ulteriormente il lavoro del povero Allegri che ha già ricevuto un ultimatum prima dell’inizio dei giochi: o scudetto o a casa. Immagino anche che sarà complessivamente un anno durissimo per gli allenatori. Buon divertimento. Parola di cinico.

Fonte: Il Roma

La Redazione

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