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Jacobelli: “Nella prima gara ho visto Jorginho ed Insigne in panchina, le scelte di Ventura sono incomprensibili”

Nell'editoriale odierno il giornalista fa il punto sull'Italia e sulle scelte di Ventura

Nell’editoriale del Lunedi su tuttomercatoweb.com l’esperto giornalista Xavier Jacobelli ha fatto il punto su Italia-Svezia e su alcune scelte del tecnico azzurro Giampiero Ventura. Ecco le sue parole:

Ventura ha parlato di una situazione preventivabile e normale…
“Questo tentativo di normalizzazione da parte di Ventura fa un po’ tenerezza. Sapevamo dopo il sorteggio che sarebbe stata dura, ma arrivarci così, senza gioco e senza motivazioni, era impensabile. Un conto è arrivarci lottando testa a testa con la Spagna, un conto è arrivarci dopo che si è sudato con Macedonia e Israele. Dopo il match di questa sera, a prescindere dal risultato, andranno fatte delle riflessioni importanti”.

Che tipo di scelte l’hanno convinta di meno?
“Ho visto El Shaarawy in tribuna; Insigne e Florenzi in panchina; Jorginho che non ha giocato. Alcune scelte sono state incomprensibili, contro poi una squadra dai valori tecnici molto modesti. L’Italia è stata inferiore, messa in campo in maniera squainternata, e a Solna ha fatto una bruttissima figura. Stasera servirà una reazione importante. Inutile poi appellarsi all’arbitro e a una direzione arbitrale sì discutibile: non servono alibi a questa Nazionale”.

Se l’Italia non riuscisse a centrare il Mondiale, quale lo scenario?
Non solo dimissioni di Ventura, ma anche quelle immediate del Presidente Tavecchio. Non esiste che si prenda tempo. Sarebbe un fallimento per tutti quanti e di questo qualcuno dovrebbe pagare. In caso di qualificazione io telefonerei subito ad Ancelotti, chiedendogli di prendere in mano la Nazionale per il Mondiale. Complimenti, inoltre, anche a chi ha deciso il rinnovo triennale di Ventura. Bisogna essere onesti e capire dove si è sbagliato”.

Tornando alle scelte, la convince ad esempio l’esclusione di Insigne e la chance a Gabbiadini?
“Sinceramente la gestione azzurra di Insigne non riesco a comprenderla. Un giocatore, il più forte italiano attualmente in circolazione, che nella squadra di club fa così la differenza, poi in Nazionale non viene messo in condizione di esprimersi agli stessi livelli. Non c’è una motivazione logica per tenere fuori Insigne, non esistono ragioni tattiche e di modulo che tengano”.

In questi giorni sono arrivate anche, a proposito di Italia, le parole del tecnico della Ternana Pochesci…
“Ha sbagliato nei toni e ha parlato da tifoso della Nazionale. E’ andato sopra le righe, ma possiamo dire che ha rappresentato lo stato d’animo di molti italiani. La sua frustrazione e anche la stessa degli appassionati di calcio che vedono una squadra senza gioco e senza grinta”.

 

 

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