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Juve Stabia, c’è il Grosseto per la svolta playoff

Al Menti l’anticipo della ventisettesima giornata, prima gara di un trittico decisivo

Si apre con l’anticipo contro il Grosseto il trittico di gare che potrebbe dare una svolta, in un senso o nell’altro, al campionato della Juve Stabia. Sospesa nel limbo, a due punti dai pla-off e a sei dai playout, la squadra di Braglia proverà, contro i toscani, e nelle due sfide con il Padova (martedì all’Euganeo) e la Pro Vercelli (sabato prossimo ancora al Menti), a dare la stoccata definitiva al discorso salvezza. «Ma io non guardo alle tre partite di fila – ha spiegato Piero Braglia, giunto in sala stampa un po’ a sorpresa dopo Scognamiglio -, e ho chiesto ai ragazzi di fare altrettanto. Quella col Grosseto è la prima, e dunque la più difficile. Hanno cambiato allenatore, a gennaio si sono rinforzati, ho avuto relazioni sulla gara pareggiata nel recupero a Lanciano, e tutti mi parlano di una squadra in salute».
La Juve Stabia, dal canto suo, invece, dovrà fare a meno degli squalificati Mezavilla, Dicuonzo e Gorzegno, oltre agli infortunati Mbakogu e Figliomeni. Le impressioni di questi giorni portano, tutto sommato, a una conferma dell’assetto, il 3-5-2 che ha consentito di far bene a Varese. Ridisegnata la difesa, con Baldanzeddu, Martinelli, Scognamiglio, Murolo e Zito davanti all’estremo Nocchi. Centrocampo con Caserta, Doninelli e Suciu, mentre in avanti conferma per la coppia Verdi-Bruno. Tra i convocati anche il difensore Guarino, richiamato dopo l’eliminazione ad opera del Parma con la Primavera di Turi nel torneo di Viareggio: «Onestamente neppure io credevo facessero così bene. Ne sono felice per la società, per i ragazzi. Il vero problema del nostro settore giovanile restano le strutture, se si continua a farli allenare su un campo a otto, difficilmente ci sarà qualcuno che verrà fuori. È un vero peccato, perché qui c’è un grosso bacino da cui poter attingere».
Bruno Conti ha parlato di Gerardi come del nuovo Pirlo: «Io l’ho visto per quattro mesi, dandogli anche alcuni suggerimenti sulle cose da migliorare, ma cambiamenti onestamente non ne ho visti. A Viareggio ho fatto visionare i ragazzi da persone esterne alla società, che non avessero a che fare con nessuno, né giudizi da dare senza dispiacere chicchessia. Tengo per me queste relazioni, di sicuro se ritengo qualcuno valido non ho problemi a portarmelo in prima squadra».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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