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La sfida nella sfida Calaiò contro Cavani tra passato e presente

Coppa Italia Siena-Napoli nella prima semifinale duello tra l’uruguaiano e l’ex azzurro

Passato e presente s’intrecciano, Calaiò contro Cavani. Il bomber del passato contro il bomber del presente. Siena-Napoli è innanzitutto la sfida tra i due attaccanti, i due finalizzatori, i simboli delle due squadre.
La sfida si ripeterà in coppa Italia dopo quella in campionato di venti giorni fa al «Franchi». Calaiò segnò e non esultò, anzi quasi chiese scusa ai tifosi azzurri nel settore ospiti, gli anni di Napoli non si dimenticano facilmente. Cavani invece fallì un calcio di rigore, il suo destro fu parato da Pegolo, una giornata nera per il Matador che trovò davanti a sè un portiere insuperabile.
Calaiò contro Cavani, una sfida a suon di gol. Emanuele l’arciere in quattro di Napoli segnò 40 reti in campionato tra C1, B e serie A, 44 considerando anche la coppa Italia. Il Matador in due anni azzurri ha segnato 52 gol in 75 presenze tra campionato, coppa Italia e coppe europee. Due bomber straordinari anche se dalle caratteristiche diverse e dalla struttura fisica differente. Calaiò è un brevilineo, un attaccante da area di rigore, rapido nel breve. Cavani è longilineo, un attaccante di corsa che ama i rientri e preferisce spesso partire da lontano.
Sannino e Mazzarri puntano sulle loro qualità, sui loro gol e se ne privano difficilmente. In campo sempre e comunque a meno di problemi fisici particolari: Cavani presente in campionato che in coppa Italia, Calaiò fin qui invece è stato tenuto fuori in coppa. Cavani è già stato determinante per spingere gli azzurri alla semifinale, suo il gol dell’1-1 contro il Cesena (poi Pandev mise a segno il 2-1), sua la doppietta all’Inter nei quarti di finale al San Paolo. Due bomber amatissimi dai tifosi azzurri, Calaiò centrò due promozioni, dalla C alla B e poi in serie A. Erano gli anni bui, gli anni difficili, i campionati con Reja allenatore che riportarono gli azzurri nel calcio che conta. Gol pesanti di Emanuele che contribuirono a risollevare il Napoli dall’inferno, ogni rete festeggiata sempre alla stessa maniera, una freccia d’amore lanciata ai tifosi. Il Matador è invece arrivato nel momento più bello, dopo il settimo posto e la qualificazione in Europa League. Due anni ai massimi vertici tra corsa scudetto e Champions League, reti pesantissime, festeggiate sempre con le braccia rivolte al cielo, con la dedica a Dio.
Calaiò contro Cavani, in palio c’è la finale di coppa Italia. Il Siena è una meravigliosa sorpresa, ha eliminato prima il Palermo ai rigori, poi l’Udinese, due imprese fuori casa. Il Napoli il colpo grosso lo ha centrato nei quarti, eliminando l’Inter, prendendosi la rivincita sulla squadra nerazzurra che superò l’anno scorso i quarti al San Paolo ai calci di rigore e poi vinse il trofeo a Roma in finale contro il Palermo. Trent’anni l’attaccante bianconero si è ritrovato nella pace di Siena e sogna di chiudere la carriera in Toscana. Venticinque anni il Matador, nel periodo più imoportante, un lungo contratto con il Napoli e solo pensieri azzurri nell’immediato. Due grandi bomber, due straordinari professionisti: Siena-Napoli, passa o attraverso il loro gol.

 

Fonte: Il Mattino

 

La Redazione

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