Il “day after” di Andre Villas-Boas e del Chelsea si presenta assai cupo dopo il 3-1 rimediato al San Paolo. Non è tanto il risultato. Anzi, come sottolinea il Times, « è andata anche bene, perché il Napoli avrebbe potuto segnarne anche cinque o sei ». I veri problemi sono due. In condizioni “normali” si può anche pensare ad un 2 a 0 del Chelsea a Stamford Bridge. Basta guardare il monte-ingaggi per capire il divario – almeno a livello di nomi altisonanti – tra le due squadre. Ma il Napoli dà il meglio di sè quando può contrattaccare e i vari Cavani e Lavezzi trovano ampi spazi per ripartire. Quindi un Chelsea arrembante rischia di subire gol contro questo Napoli. E, soprattutto, rischia ancora di più con un pacchetto difensivo come quello visto al San Paolo: senza filtro adeguato a centrocampo, con Ivanovic fuori ruolo, con Cahill qualitativamente non da Champions e con David Luiz che, nonostante l’indubbio talento, fa le mattane. « E’ scontato che a Stamford Bridge il Napoli segnera’ – scrive il Daily Mail – Quindi le cose si complicano, bisogna pensare di vincere 4 o 5 a 1. E chi ha fiducia che questo Chelsea possa segnare così tanto? ».
QUESTIONE TECNICA – E questo ci porta all’altro problema di Villas-Boas. Lo spogliatoio sembra spaccato. E non mancano coloro che sono ben felici di spifferare tutto alla stampa. Domenica, secondo quanto riportanto i tabloid, Villas-Boas avrebbe invitato i giocatori, in gruppo, a parlare liberamente. Tra i più duri, secondo la stampa inglese, i veterani come Essien, Lampard ed Ashley Cole. E, guarda caso, tutti e tre sono finiti in panchina al San Paolo (anche se poi Villas-Boas è stato costretto a mandarli in campo a gara iniziata).
Non solo, ma il Sun riporta le presunte dichiarazioni di Cole. Il terzino, di solito tacitrno e poco propenso a creare polemiche, avrebbe detto: « Io sono al Chelsea per vincere ma non ci riuscirò mai seguendo le tue idee tattiche ». Villas-Boas si sarebbe arrabbiato, accusando Cole di averla messa “sul personale”. Chiaro che in condizioni del genere diventa difficile preparare una gara delicata come il ritorno contro il Napoli.
INTERVENTO – Poi c’è la tegola di Terry. Il capitano – che non è mai stato tra i sostenitori di Villas-Boas, anzi… – si è sottoposta ad un intervento chirurgico in artroscopia. All’inizio si è pensato a due mesi di stop, ieri Villas-Boas ha fatto sapere che spera che Terry possa rientrare per il ritorno. L’idea che Villas-Boas adesso sia costretto ad affidarsi proprio a Terry la dice lunga sul fatto che, francamente, il portoghese non sembra più sapere a chi rivolgersi. Per non parlare di Drogba. Nella conferenza pre-partita sembrava quasi fare l’ironico quando disse: « Ma certo, seguiamo sempre per filo e per sogno tutto ciò che dice l’allenatore ». Durante le gare è stato beccato che riprendeva Villas-Boas mentre Mata era a farsi medicare a bordocampo. « Deciditi! O lo rimetti in campo o fai una sostitizione! », gli avrebbe gridato l’ivoriano. Ma se sono i malanni del Chelsea a tenere banco, non mancano anche gli elogi ai partenopei. Lavezzi su tutti, ovviamente, ma anche Cavani, Maggio (« inesauribile ») e Inler ( «un mostro ingoiapalloni» ). Gli inglesi già sapevano di cosa era capace la squadra di Mazzarri grazie alla doppia sfida con il City. Adesso ne hanno avuto la conferma.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
