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L’analisi tattica di Bacconi: “Micidiali le ripartenze del Napoli. Decisivo l’ingresso di Henrique”

Fin dalla lettura delle formazioni si capiscono le intenzioni di Garcia. Fuori Destro dentro Bastos. Nessun attaccante di ruolo e tanti esterni veloci pronti a sfruttare il contropiede. Centrocampo più accorto del solito con doppia cerniera sulla linea mediana formata da Nainggolan e Strootman, con Pjanic a fare il vice Totti. Vedendola dall’alto, con le due linee schiacciate davanti alla propria area di rigore, la Roma sembra una squadra remissiva e attenta alla gestione delle risorse fisiche in un momento down della stagione. Ma non sarà così. La compattezza difensiva alimenta il senso di squadra, favorisce il recupero palla, esalta la velocità delle sue frecce acuminate quando lanciate negli spazi. Questo il quadro tattico che deve affrontare il Napoli nel primo tempo. Benitez ne legge evidentemente le difficoltà ma non trova le contromosse. Così per larghi tratti si vede il solito Napoli con tanti giocatori oltre la metà campo pronti a perdere palla e ripiegare con grande affanno davanti alle scorribande avversarie. L’assenza di Jorginho non può spiegare tutto, tantomeno quella di Behrami che comunque non sarebbe partito dall’inizio. Certo Dzemaili è stato in alcuni momenti imbarazzante, ma la colpa questa volta non si può addossare al singolo ma ad una squadra apparsa nel complesso inferiore all’avversario. Maicon a destra e Bastos a sinistra fanno saltare gli equilibri. Le loro accelerazioni anticipate dagli inserimenti in profondità di Gervinho e Florenzi, accompagnate dal sostegno di Pjanic e seguite, spesso, anche dei mediani spaccano il povero Napoli che si ritrova a gestire l’inferiorità numerica rinculando verso la propria porta. Reina è così costretto a fare i miracoli. Neanche l’infortunio di Strootman cambia il senso della partita. Pjanic e Gervinho trovano spazio tra le linee del Napoli con troppa facilità e da là puntano dritto la porta avversaria. Taddei si posiziona al fianco di Nainggolan e gioca da regista con la tranquillità e la visione di uno che è nato in mezzo al campo.
Così, per vedere un’azione del Napoli si deve attendere il 23’ quando Higuain arriva al tiro da posizione defilata su un assist, udite udite, di Reina che con un lancio di 70 metri scavalca anche Castan. E Hamsik? Corre tanto e sempre senza costrutto. Naturalmente non ha lo spazio di cui gode Pjanic dalla parte opposta e la sua condizione fisica non gli consente quegli strappi per staccarsi gli avversari di dosso che aveva nei momenti d’oro. Preso dal nervosismo sbaglia anche cose elementari incaponendosi di frequente alla ricerca della soluzione individuale.
Nella ripresa il canovaccio della partita si sviluppa diversamente. La Roma disegnata ora con il 4-1-4-1 prende fiducia e alza di una ventina di metri baricentro e possesso palla. Il Napoli impotente davanti alla tecnica e alla personalità degli ospiti decide di ripiegare. L’ingresso di Henrique, per un esaurito Dzemaili, è da leggersi in questa chiave. Il brasiliano si piazza davanti a Fernandez e Albiol impedendo a Pjanic e compagni di scorrazzare tra le linee a proprio piacimento. Anche Hamsik retrocede a chiudere spazi potenzialmente pericolosi. Un po’ inconsapevolmente la partita minuto dopo minuto cambia. Ora è la Roma a schiacciare il Napoli, che aspetta e spera in qualche ripartenza. Cosa che puntualmente avviene. Il primo contropiede scatta all’8’. Perde palla Maicon, costretto ora a portare palla orizzontalmente, riparte Dzemaili, finalizza Callejon, salva De Sanctis col piedone. Seconda fiammata al 19’ quando Inler scavalca la linea difensiva giallorossa cercando Maggio. Ne scaturisce una combinazione veloce finalizzata in acrobazia da Callejon e arpionata ancora da De Sanctis. Il terzo acuto, nel finale di gara, dell’attaccante spagnolo è quello vincente. La Roma perde ancora palla nel fraseggio, Mertens recupera e allarga subito per Ghoulam che prima di calciare vede il movimento di Callejon ad attaccare il secondo palo e lo serve di giustezza con un cross tagliato che supera il giovane Romagnoli. Un gol che regala 3 punti al Napoli e forse una morale diversa a tutta la stagione.

Fonte: Il Mattino.

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