Poteva essere la sua serata. Ha fatto di tutto, Ezequiel Lavezzi, dei Tre Tenori l’unico che non ha tradito le attese. In una posizione per lui inconsueta: attaccante centrale, punta di riferimento. «Mi sono trovato bene ma nei primi quindici minuti tutti hanno giocato bene». E’ amareggiato l’argentino che ha sognato la grande rimonta, sino alla fine, rincorrendo tutti i palloni. Anima, mente e anche braccio di questo Napoli, tramortito alla fine del primo tempo, rigenerato verso la fine quando il sogno di un clamoroso pareggio è parso a portata di mano: «Se avessimo concretizzato, soprattutto all’inizio, le occasioni che abbiamo avuto, adesso parleremmo di un risultato a sorpresa. Peccato, uscire sconfitti lascia sempre l’amaro in bocca».
POTENZA – Non si nasconde, Ezequiel, che da solo ha tenuto in allarme i due centrali del Bayern. Ma i tedeschi, si sapeva, sono un’ottima squadra. Certo, è complicato analizzare una gara come questa, praticamente chiusa dopo quarantacinque minuti. Sottolinea Lavezzi: «Abbiamo cominciato molto bene, nel primo quarto d’ora abbiamo tenuto il campo con grande attenzione, non straordinaria personalità. Poi, però, abbiamo giocato molto male per altri quindici minuti, abbiamo preso due gol e la situazione per noi è diventata maledettamente complicata». E’ finita lì, probabilmente, su quella doppietta in sei minuti di Gomez: il Napoli è andato al tappeto, ha faticato a rialzarsi e quando è tornato in posizione eretta grazie alla doppietta di un Fernandez calato nell’inconsueto ruolo di cannoniere. Lavezzi non si dà pace: «Noi sapevamo che il Bayern è una squadra molto forte, che punta a raggiungere la finale». Ma la storia non è chiusa: «La qualificazione è ancora a portata di mano. Non sarà facile raggiungere l’obiettivo, ci giochiamo quasi tutto nella gara con il Manchester City».
POSIZIONE – Ieri, all’Allianz si è visto all’opera un Napoli un po’ diverso, con Lavezzi nel ruolo di attaccante di riferimento. Necessità tattiche: Mazzarri voleva tenere Cavani più defilato a sinistra per poter schierare la difesa a quattro. L’argentino è andato bene: l’ultimo ad arrendersi, il primo a suonare la carica quando è apparsa possibile la rimonta: «Mi sono trovato bene però, ripeto, all’inizio tutta la squadra è andata bene, avremmo dovuto concretizzare le occasioni che abbiamo avuto in quel primo quarto d’ora». La stagione non lascia spazio alla meditazione. Il Napoli torna a casa e si tuffa immediatamente nel clima del campionato. La prossima sfida, poi, ha un fascino particolare: arriva la Juventus, il San Paolo si riempirà, come spesso accade nelle grandi occasioni. La sconfitta di Monaco alimenterà la voglia di rivalsa, il desiderio di riprendere quel cammino che in campionato si è interrotto a Catania. Lo sa Bene Lavezzi che a questo punto cerca, insieme alla squadra, il grande riscatto in una sfida che può condizionare l’intera stagione. Dice: «Adesso dobbiamo pensare alla Juventus, per noi questa è una partita importantissima». Perché a questo punto la stagione è entrata nella fase decisiva e la distanza rispetto alla squadra bianconera capolista comincia a essere rilevante. Bisogna rimettere il campionato in linea di galleggiamento, bisogna rimettere la nave sulla giusta rotta, dopo due sconfitte, in Italia e all’estero, che hanno complicato la situazione. Ma Lavezzi è pronto a trascinare la squadra.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
