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Mimmo Carratelli: “Abbattuta la bestia nera, Il Napoli riconquista serenità”

La bestia nera (4 vittorie negli ultimi 7 incontri) è piuttosto una pantera rosa nella notte di Fuorigrotta. Il Chievo stavolta non fa paura. Subisce il Napoli senza sfoderare gli artigli. Gli azzurri prendono fiducia man mano che Lavezzi china la testa, prende il pallone a centrocampo, dribbla, dribbla e dribbla. La partita nel primo tempo la fa il Napoli. Il Chievo guarda. Per andare al primo tiro impiegherà mezz’ora. Il Napoli sistema il match con i due gol del primo tempo (gran fiondata di testa di Britos, rigore di Cavani) e con un gioco tranquillo, senza ansie, ordinato. Le volte che si sbilancia, dietro c’è Aronica che stoppa le iniziative veronesi. Nella ripresa gli azzurri concedono al Chievo uno sterile giro-palla. Ma il Chievo non ha gli occhi di tigre. E’ un giallo canarino nella gabbia della sconfitta (2-0).

Torna a vincere il Napoli al San Paolo dopo due mesi e due pareggi. Anche la Roma cade a Siena, olè. Il Napoli è ora a due punti dal quinto posto (Inter) per l’Europa League, a otto della Lazio terza. Ma soprattutto, col successo sul Chievo, il Napoli ha riacquistato serenità. Molti azzurri vanno ancora a basso regime. Però Inler ha disputato una buona partita, giocate semplici e anche un tiro. Gargano si è disciplinato per conservare energie (il Chelsea fra otto giorni) lasciando più spazio proprio a Inler. La difesa tutta nuova è stata attentissima. Applaudito Grava, tredici mesi dopo l’infortunio al ginocchio, coraggioso nell’uno contro uno. Gran regista difensivo Aronica (Cannavaro squalificato). Ottima prestazione di Britos che è andato spavaldamente anche in gol. Hamsik ha giocato molto in copertura in una partita tatticamente prudente a ritmi soft. Lavezzi ha voluto rimanere in campo sino al 77’, ma la condizione fisica non è ancora brillante. Anche Cavani non ha ancora la gamba veloce e lo scatto bruciante. Peperino Zuniga ha fatto il suo. Più lineare Dossena: il gioco ha poggiato spesso sulla sua fascia.

Davanti alla difesa inedita è giusto che ci sia Gargano e non Dzemaili. A riposo Campagnaro. In panchina Maggio, pronto per il finale di gara. C’è De Laurentiis in tribuna dopo avere saltato qualche partita. Lavezzi accende subito i fuochi. Difesa a quattro del Chievo con Acerbi (1,92) su Cavani. Il franco-senegalese Dramé è intimorito da Zuniga. Hamsik costringe il Chievo in angolo. Sul corner di Lavezzi, Britos sbuca al limite dell’area piccola e fionda di testa in rete con un breve volo (14’). Il Napoli respira. Non ha dovuto neanche premere sull’acceleratore. Il Chievo si affaccia nell’area azzurra con Pellissier, conclusione bassa, e De Sanctis è attentissimo (30’). Arriva il raddoppio. Splendida “imbucata” di Hamsik per Cavani che parte in leggero fuorigioco sulla destra, si lascia alle spalle Dramè, incoccia in Sorrentino che non trattiene la palla, il portiere si rituffa tra i piedi del Matador agganciandolo. Rigore netto e dal dischetto Cavani segna spiazzandolo (38’).

Il Chievo si sveglia e conclude all’attacco il primo tempo. Aronica esce bene dalla difesa liberando più volte sulla destra. Britos blocca Luciano. Grava intercetta chiunque gli capiti a tiro. Garano va in pressing sui portatori di palla. Ci sono i pugni di De Sanctis sul tiro violento di Sardo (41’). Il Napoli sorride. Non è una serata thrilling.

Nella ripresa il Chievo avanza a sinistra Théréau, il mancato idraulico di Francia, con Paloschi a destra e Pellissier al centro (4-3-3). Zuniga si abbassa in difesa nella linea a quattro. Neanche l’ingresso di Maciste-Moscardelli (61’ per Paloschi), col suo nero chignon da pirata, porta terrore. Gargano impegna Sorrentino con un gran tiro dalla distanza (52’). Britos salva in angolo una situazione insidiosa (65’ su Théréau). Lo stesso Théréau, ormai attaccante aggiunto, a due passi da De Sanctis tocca al portiere azzurro (66’). Dramè ora più coraggioso e costantemente in avanti a sinistra. Spara alto (67’). Entra Maggio per Hamsik (68’) e il Napoli difende a cinque, però mai con affanno. Il Chievo è una piuma. Rari contrattacchi azzurri e bella bordata di Inler per i pugni di Sorrentino (70’). Si susseguono sostituzioni che non cambiano nulla. Rigoni per Luciano e Vacek per Bradley (75’). Pandev per Lavezzi (77’). Vargas per Cavani (88’). La partita è in cassaforte. Adieu, Chievo!

Il Napoli esce dal campo con la serenità ritrovata. Non ha fatto una gran partita, ma quella giusta per sbarazzarsi dei veronesi. Ora sopraggiunge l‘anticipo di venerdì a Firenze. E, poi, sotto col Chelsea per il match che vale una stagione.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

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