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Napoli ad un passo dalla Champions

Hamsik: "Dobbiamo credere al terzo posto"

Una maschera che accende un carnevale. Ma con Marek Hamsik gli altri hanno poco da ridere, a meno che non sia lui a illuminare i suoi dentoni per fare esplodere di gioia il suo popolo: quello di Napoli, quello del Napoli. Come accaduto ieri, ancora un giorno da Marekiaro. E’ così da cinque anni, sarà così ancora a lungo, almeno fino a tutto il 2016: «Il gol è stato il modo migliore per festeggiare il mio rinnovo del contratto ed il mio onomastico».  Già, 25 aprile, festa di liberazione personale dall’incertezza sul proprio futuro, e giorno di San Marco, San Marek, appunto, nel mondo slavo. Di sicuro, senza voler essere blasfemi, una benedizione per il Napoli, visto quello che è stato capace di fare fin qui, il ragazzo di Banskà Bystrica.

PERFETTO – E’ vero: se c’era un modo perfetto per celebrare l’ufficialità del nuovo matrimonio con De Laurentiis, ebbene, lo slovacco lo ha pescato qui a Lecce, fulminando dopo nemmeno 5′ il malcapitato Benassi. Un gol molto bello e anche, se vogliamo, inconsueto, per lui, un fenomeno ad aggredire lo spazio, a trovare varchi in verticale, a chiudere triangolazioni profonde o magari lesto a spizzare con la sua testa a colori, il pallone giusto. Ecco, ieri invece, Hamsik ha bruciato tutti sul tempo, andando incontro in orizzontale a una punizione intelligentemente calciata da Inler (nuovamente a livelli europei) sulla trequarti leccese, trovando una girata al volo di destro che si è spenta alle spalle del portiere del Lecce, murato da una selva di giocatori, non solo compagni.
DOPPIA CIFRA – Grande gesto tecnico e corsa gioiosa per l’1-0, suo decimo gol stagionale, ottavo in campionato. Quanto segna, questo centrocampista originalissimo, inseguito da mezza Europa e blindato da un presidente che stravede per lui. Arrivato a 213 presenze con il Napoli, arricchite da 57 reti: insomma, Marek è uno che ogni anno arriva in doppia cifra, una vera miniera d’oro tecnica. Non è un caso che Mazzarri lo adori tatticamente. Tanto da predirgli anche futuri più grandi: «Vedrete, il prossimo anno farà ancora di più, farà ancora meglio». 
TERZO POSTO – E lui? Se la gode, naturalmente. Laconico, magari. Ma non è tempo di fare tanti discorsi. Dopo un periodo di appannamento, la vittoria con il Novara ha rimesso in moto la macchina perfetta di Mazzarri. E il nuovo successo, contro il Lecce, combinato a un mercoledì incredibile, con Lazio, Udinese e Roma ko, ha fatto compiere alla banda azzurra un salto in alto vertiginoso: «Siamo in piena lotta per la Champions, è stato importantissimo vincere. Ci dobbiamo credere: il terzo posto è lì, può e deve essere nostro. Le ultime due vittorie ci hanno dato grande convinzione». Merito suo, non solo suo, ma aver sbloccato in fretta il risultato grazie al suo gol, è stato molto importante. Hamsik ha provato anche a chiudere in fretta il match, mettendo poco dopo Cavani solo davanti a Benassi. L’appuntamento con il gol dell’altro fuoriclasse napoletano però non era ancora maturo: l’assist giusto l’avrebbe inventato a inizio ripresa Cannavaro.  Prossimo appuntamento, adesso, sabato sera, all’Olimpico, contro la Roma. Il palcoscenico giusto per Marek, a caccia del gol numero 50 col Napoli in campionato.
Fonte: Corriere dello Sport
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