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Napoli, l’analisti del match analyst: “La squadra è adesso più simile a quella di Spalletti”

La redazione di TvPlay.it ha intervistato Francesco Piccirilli, tra i match analyst più virali in questo momento su Instagram e TikTok. 

Come hai iniziato a fare  video di tattica sui social? 

“Sono stato sempre appassionato di PC Calcio e Football Manager. Nel 2017, poi, ho fatto il il corso organizzato da Mario Savo, presidente dell’AIAPC (Associazione Italiana Analisti di Performance Calcio), ed ho preso la certificazione. Dopo una lunga sosta, da qualche mese ho ripreso a pubblicare i video e stanno andando bene”.

Come ti sembra il Napoli di Calzona? 

“Ho visto il primo tempo del Napoli con la Juve ed ho visto una squadra propositiva, più simile a quella di Spalletti: con Kvara più al centro del gioco”.

Ma cosa ha portato Roberto De Zerbi di così innovativo?

“Sicuramente, la costruzione dal basso: lo fa con sette giocatori (aggiungendo anche il portiere) con l’intento di attirare gli avversari così da muoverli e creare spazi alle loro spalle. Poi, tramite combinazioni con il terzo uomo o verticalizzazioni dirette, si cercano i quattro giocatori offensivi, che nel frattempo si sono “trasformati” in trequartisti creando un quattro contro quattro con la difesa avversaria”.

Il Barcellona di Guardiola è stato il primo a costruire con il famoso tiki taka, ma De Zerbi sarebbe l’allenatore ideale dei blaugrana per il dopo Xavi?

“C’è da dire che ci sono modi e modi di costruire dal basso: in base ai giocatori che si ha a disposizione e all’influenza subita da altri allenatori. De Zerbi al Barcellona? Lo vedo benissimo, perché sarebbe un passaggio successivo della sua carriera e poi perché sarebbe un degno successore di Xavi”.

Cosa pensi quando criticano la costruzione dal basso, soprattutto quando ci sono errori in fase di possesso palla?

“Quando si spazza via la palla si evita il rischio, è vero, ma non si tiene conto dei benefici che si perdono non controllando il pallone. I benefici derivanti dal controllo con la costruzione dal basso sono maggiori rispetto a lanciare il pallone in avanti sperando di vincere le seconde palle. Poi, sta all’intelligenza dei singoli giocatori capire quando non è possibile passare al compagno più vicino e quindi verticalizzare.”

 Allegri è un po’ troppo criticato o il suo gioco è davvero ‘vecchio’? Chiesa sprecato dentro al campo?. 

“Si è un po’ modernizzato, vedendo anche i movimenti di Cambiaso che entra dentro al campo: qualcosa di carino si è visto. La Juve, nonostante abbia speso tanto negli ultimi anni, non rende altrettanto sia in termine di risultati che di gioco. Allegri, così come Mourinho, fa parte di quel novero di allenatori gestori che deve avere a disposizione una squadra con giocatori già pronti, che non bisogna sviluppare particolarmente ma sanno già tutto quello che devono fare. Personalmente Allegri non mi piace, perché il calcio per me deve innanzitutto divertire. Chiesa? Deve avere campo per strappare, per dribblare: è un’ala pura, deve giocare largo e avere il campo aperto”.

L’Inter si schiera con una difesa a tre, ma gioca in maniera totalmente diversa dalla Juve. Mentre il Bologna di Thiago Motta è un assoluto spettacolo. 

“Non esistono più i sistemi di gioco, sono solo dati giornalistici. Il modulo, infatti, dipende dalla fase di gioco, dagli avversari e dal pallone. Il calcio è ormai fluido e non va dietro ai moduli. L’Inter fa un lavoro incredibile sui braccetti di difesa: a volte sono dei braccetti, a volte sono terzini, a volte coprono a volte attaccano gli spazi. Questo lo fanno anche i difensori del Bologna come Calafiori quando si alza in mediana. Il trucco di queste due squadre è quello di riconoscere uno spazio ed occuparlo, non importa con chi. Non esistono più le linee tradizionali, ma si parla di spazi. Credo che Il calcio si stia spostando verso il ‘Futsal’ con rotazioni e interscambi tra i calciatori. Inter e Bologna sono all’avanguardia”.

Ci puoi dire le principali novità portate da Da De Rossi rispetto a Mourinho?

“De Rossi? Sta dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto le performance dei giocatori dipendano dall’allenatore. De Rossi ha sempre affermato che ha una squadra molto forte tecnicamente, a differenza di Mourinho. E le sue idee di gioco, ispirate a Guardiola e De Zerbi sono visibili.
La Roma è una squadra fluida: difende a quattro, ma poi quando attacca la difesa è a tre: si costruisce sempre dal basso, il terzino sinistro che svolge compiti sia da braccetto di difesa che da tuttafascia. Stiamo rivedendo il Cristante incursore visto all’Atalanta, Lukaku adesso ha più giocatori attorno a cui dare la palla.
Poi, effettivamente, il giocatore che ha beneficiato di più del cambio tra Mourinho e De Rossi è sicuramente Pellegrini, ad oggi la più forte mezzala offensiva in Serie A”.

William Scuotto per TvPlay.it 

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