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Napoli, numeri da sogno. Difesa e attacco super

De Sanctis è ancora imbattuto in trasferta

Un bunker o un carro armato? Beh, entrambi. Sì, il Napoli di inizio stagione, di inizio campionato è una sorta di macchina rodata quasi perfettamente. Quasi, certo, perché tutto è perfettibile e certe cose a tratti incomprensibili vanno decisamente cancellate. Comunque, bene. Molto bene la squadra di Mazzarri nelle prime cinque giornate di Serie A: primo posto in classifica con 13 punti, frutto di 4 vittorie e un pareggio, con un borsino di 11 gol fatti e 2 subiti. La coccarda del miglior attacco e della miglior difesa al petto. Proprio come la Juve, la concorrente più diretta che ci sia, con cui gli azzurri condividono il primato in campionato. E ora, cioè domani, c’è la Samp. Che è seconda alle spalle della coppia di testa e come (soltanto) le due prime della classe è ancora imbattuta. Serviranno il bunker e poi anche il carro armato. Facile. O giù di lì.

IL SEGRETO – E allora, viaggio all’interno degli ingranaggi di questa macchina molto veloce e molto solida guidata da Mazzarri e curata nei minimi particolari da lui stesso e poi dagli altri componenti di una scuderia degna di quelle della Formula 1. Staff tecnico e poi medico. Una scuderia che non lascia nulla al caso. Che cura la tattica e poi la tecnica, la preparazione, i muscoli e l’alimentazione. La psicologia. Fondamentali, tutti gli uomini di Mazzarri. Un segreto che poi ormai è una certezza sin dal primo giorno del corso del tecnico toscano.

LA DIFESA – Che gli equilibri siano l’aspetto maggiormente curato dall’allenatore che sta contribuendo in maniera fondamentale, decisiva alla crescita del Napoli, beh, è una storia nota. Difesa a tre, anzi a cinque; e poi mediani tosti, incontristi come Behrami, Dzemaili e Inler. Maggio (soprattutto) e poi Zuniga attaccano e difendono, e i centrali davanti a De Sanctis sono ormai rodati a dovere: Campagnaro, Cannavaro e Aronica la linea più gettonata, quella che dà maggiori garanzie. E poi, il veterano Gamberini e lo sfortunato Britos, che in allenamento s’è procurato un problema muscolare e che tornerà soltanto dopo la sosta. In tempo per la sfida di Torino con la Juve.

L’ANALISI – Sì, i bianconeri come il Napoli. Stesso ruolino, stesse statistiche ma con qualche differenza: 2 i gol subiti, vero, ma il Napoli li ha beccati al San Paolo (con Parma e Fiorentina) e la Juve in trasferta. Da tenere ben presente in vista dei prossimi impegni: gli azzurri a Marassi con la Samp e i bianconeri in casa con la Roma di Zeman nell’anticipo di oggi. Potrebbe essere un turno molto, ma molto importante. Di certo è delicato. Come ogni partita, sia chiaro.

PREGI E DIFETTI – Del Napoli, comunque, colpisce non soltanto il rendimento dei singoli marcatori, dei singoli difensori, ma la grande organizzazione globale. A partire dal pressing e dai rientri delle punte, su tutte Cavani, che spesso, molto spesso ripiega fino alla propria area con chiusure degne di un marcatore vecchio stampo, e sui calci d’angolo svetta di testa più degli altri. Ottimo anche il lavoro di Insigne, sotto questo aspetto: corsa e raddoppi. Poi, il filtro del centrocampo: Hamsik dalla trequarti e i mediani, gli incontristi puri. Guerrieri.
L’ATTACCO – Per un sistema difensivo decisamente efficace, un attacco che fa male come pochi. Soprattutto in contropiede e con le combinazioni sulle fasce. Quel genio di Pandev ispira che è un piacere; Hamsik è sulla via della consacrazione definitiva e, nella posizione già sperimentata nella stagione precedente, alle spalle delle due punte, sfrutta sia la sua incredibile intelligenza tattica, sia la pulizia dei tocchi e la capacità d’inserimento. E poi, ancora lui: il Matador. Un animale che spacca porte e piega mani. Riduttivo dire che il gol lo abbia nel sangue: lui è il signor gol. Cinque, finora, in campionato: capocannoniere. Sei in totale, contando anche la perla in Supercoppa a Pechino.

DOLCE CASA – Rispetto alla Juve e alla Roma, che come il Napoli possono vantare il miglior attacco del momento con lo stesso score di 11 reti, gli azzurri si esaltano al San Paolo: 8 gol realizzati in casa e 3 in trasferta. Tutti a Palermo. La prima di due trasferte, a fronte di tre gare giocate a Fuorigrotta: c’è l’attenuante, insomma. E poi c’è Catania, quello 0-0 in undici contro dieci dal secondo minuto che proprio non va giù e che ancora, e sempre, suonerà come un’occasione sciupata. Però se la rabbia accumulata e la reazione sono quelle scatenate addosso alla Lazio, beh, allora anche la partita con la Samp sarà molto interessante.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

 

 

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