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Napoli, precisione svizzera

Con gli elvetici sarà una mediana più competitiva

Le guardie svizzere avanzano. Compatte e anche fiere. E cresce il plotone, anno dopo anno, invertendo una tendenza che, fino alla stagione precedente, era stata come una regola in ottantacinque anni di storia: il calcio napoletano non aveva mai avuto dimestichezza con la Svizzera. David Sesa, dal 2000 al fallimento, l’unico esemplare. Fino a Gokhan Inler e Blerim Dzemaili. E ora anche Valon Behrami. Totale, tre elvetici. Tre sugli undici stranieri della rosa del Napoli: agganciato l’Uruguay e, udite udite, superata l’Argentina, sempre fortissima con la sua matrice nel recente passato. E la partita Sud-america-Europa è ora quasi in parità: 6-5, il risultato. Neanche finale.

IL PREDOMINIO – E allora, l’accelerazione svizzera. Precisa come gli orologi del luogo, imponente in appena un anno: da un’estate all’altra, il Napoli ha calato un tris di elvetici. E tutti nazionali. Colleghi e amici. Come gli uruguaiani Walter Gargano, Edinson Cavani e Miguel Angel Britos, che sono la componente latina predominante in eterno ballottaggio con gli argentini. Nuovamente in minoranza dopo le cessioni di Fideleff e Lavezzi: a rappresentare la Seleccion, attualmente, ci sono Hugo Campagnaro e Federico Fernandez. Stop. Senza considerare quel Cristian Chavez in cerca di autore, cioè di casa e squadra nuove di zecca, che pareggia la situazione (europea) dell’austriaco Jimmy Hoffer. Tra Uruguay e Argentina, poi, spicca anche la bandiera della Colombia: la sventola fiero Juan Camilo Zuniga, che nel Napoli e per amore del Napoli ha cambiato ruoli e identità ma non la nazionalità. Ovviamente.

LA RINCORSA – L’Europa, comunque, avanza. A passo svelto e rapido, trascinata dalle guardie svizzere Inler-Dzemaili-Behrami. Il condottiero? Goran il Macedone. Goran Pandev, per tutti: leggenda della giovane Nazionale della Macedonia, mister coppe e scudetti nonché leader in campo incoronato da Mazzarri in vista della nuova stagione. La prima senza il Pocho: la nuova era. Che, senza lo scugnizzo d’Argentina, dicevamo, registra la rincorsa d’Europa: escono Eze e Fideleff, subentra Behrami. Che si piazza al fianco degli altri e dietro a Marek Hamsik: se per militanza azzurra Gargano è il decano dei sudamericani, l’alfiere della Slovacchia è il decano degli europei. Il loro arrivo è datato 2007, prima stagione di Serie A con Reja: nel tempo sono diventati colonne e anche cognati. Famiglia Napoli. Babele e Meltin’ Pot.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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