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Nardi, il fratello: “Speriamo in un invito dal Napoli. Mio padre per lo scudetto…”

La redazione di TvPlay ha intervistao Niccolò Nardi, fratello del tennista Luca che ha battuto Djokovic al torneo di Indian Wells.

Ci spieghi cosa si prova a vedere il proprio fratellino battere Novak Djokovic?

“Domanda semplice, ma la risposta è più complicata di quello che sembra (ride, ndr). La prima cosa che ho provato è stata sicuramente incredulità: non ci credevo. Ci vuole un pochettino a capire quello che è successo. C’è stata sicuramente una grandissima gioia ”.

Quali sono le prime parole che ti ha detto Luca dopo la partita?

“Abbiamo fatto una videochiamata circa una mezz’ora dopo la sfida contro Djokovic ed i primi due-tre minuti non ci sono state parole, ma solo urla e schiamazzi. Poi è stata una videochiamata ‘consueta’ di quando Luca vince una partita, ma sapevamo che non era così”. 

Ti ha anche detto perché Djokovic si era arrabbiato?

“Djokovic si riferiva a quel punto sulla palla break del secondo set sul servizio, dove Luca pensava che la risposta fosse fuori e, di conseguenza, anche Djokovic si è fermato e l’arbitro non ha fatto ripetere il punto. Nella testa di Djokovic, Luca doveva essere più sportivo e concedergli di ripetere il punto. Ma lo stesso Djokovic sapeva che il regolamento era stato applicato bene”. 

Ma Luca ha iniziato con il tennis guardando te che giocavi alla Baratoff? Allora il merito è il tuo della sua carriera tennistica?

“Sì, si può affermare che sono stato io a dare il ‘via’ alla carriera di Luca (ride, ndr)”. 

Cosa ci puoi dire sull’esultanza in napoletano di tuo padre diventata subito virale? 

“I commenti avuti al video pubblicato sono stati metà di congratulazioni per Luca e metà per la reazione di papà. Quel ‘chist’ è stato sensazionale”. 

Proprio grazie a tuo padre, Luca è un grande tifoso del Napoli. Ha visto la partita contro il Barcellona? 

“Sì, siamo tutti tifosi del Napoli. Anche se in questi ultimi anni, visto che sta viaggiando molto di più, sta facendo più fatica a seguire la squadra. Ma quando era più in pianta stabile a Pesaro guardavamo le partite tutti quanti assieme”. 

Luca ha visto la partita del Napoli contro il Barcellona? E come avete festeggiato lo Scudetto? 

“So che Luca non ha avuto modo di vedere la partita contro il Barcellona. Scudetto? Mio papà si è preso i giorni liberi a lavoro ed è sceso a Napoli per festeggiare proprio lì. Ci siamo visti  la partita con l’Udinese qui a Pesaro in compagnia di tutti gli amici napoletani di papà. Abbiamo provato grandissima gioia, soprattutto quella di papà. Per lui, infatti, è stato come se Luca avesse vinto contro Djokovic: il valore per lui è stato lo stesso”. 

Quanto sarebbe bello che il Napoli vi invitasse al Maradona?

“Direi che possa solo far piacere, sempre tornei di Luca permettendo”.

Cosa si aspetta Luca dalla gara di questa sera contro Paul?

“L’ho sentito ieri prima di addormentarmi, è bello carico. La vittoria contro Djokovic gli ha dato una bella spinta. Mi ha detto che  non ha intenzione di fermarsi qui questa settimana, poi vedremo se quello che dice rispetterà la realtà”. 

Che rapporto ha Luca con Sinner e Berrettini? 

“So che con Jannik ha legato di più ultimamente, perché si sono allenati insieme. Si sono scambiati qualche messaggio. Jannik ha fatto i complimenti a Luca quando ha vinto un challenger. Berrettini? Lo conosco meglio io, perché abbiamo la stessa età ed abbiamo giocato insieme quando eravamo più piccoli. Luca ha un bel rapporto con tutti i tennisti italiani”. 

Luca, a livello caratteriale,  a chi somiglia di più tra Sinner e Berrettini? Ci puoi descrivere la sua reazione al momento del punto vincente contro Djokovic? 

“Forse a Jannik, ma è la giusta via di mezzo tra i due. Luca si è un po’ più sciolto con il corso del tempo. La sua reazione alla vittoria contro Djokovic? Non l’ha trattenuta, quello che si è visto è proprio Luca. La sua espressione è stata proprio ‘Che cosa ho fatto?’”. 

William Scuotto per TvPlay.it 

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