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Pandev è l’uomo per il rilancio Champions

La bella notizia arriva dal posticipo serale, la vittoria dell’Udinese sulla Lazio. Se il campionato fosse finito adesso e cioè con quattro squadre appaiate al terzo posto a 55 punti il Napoli sarebbe in Champions League. Nella classifica avulsa, quella che tiene conto degli scontri diretti, infatti gli azzurri con undici punti sono primi.
La rabbia del sabato sera smaltita dai risultati della domenica delle dirette concorrenti. «Mancano tre partite, crediamo nel terzo posto. Sotto il profilo del gioco contro la Roma meritavamo di vincere ma ora pensiamo al Palermo. È stata solo sfortuna», ha scritto Hamsik sul suo sito ufficiale e il suo messaggio è stato di buon auspicio. Il Napoli ora è più che mai in pienissima lotta, anzi adesso è davanti alle altre.
Segnali di riscossa già dopo il pari dell’Olimpico nelle parole di Maggio e Aronica. La rabbia e l’orgoglio di Cavani al momento del cambio, il Matador è uno di quelli che in campo vorrebbe starci sempre fino all’ultimo secondo, soprattutto dopo aver segnato un gran gol come quello alla Roma. Una sostituzione della quale avrebbe volentieri preferito fare a meno.
Lo stesso Mazzarri nel dopo partita ha ammesso di non avere avuto le risposte che s’attendeva da Lavezzi. Lo riteneva pronto atleticamente per l’ultimo quarto d’ora e adatto per le sue caratteristiche nel finale di gara. Non è stato così.
Cavani è una garanzia, una macchina da gol pronta sempre a ripartire. Con la rete alla Roma è arrivato a 22, Ibrahimovic, però, ha segnato una doppietta e ha allungato a 26 e ha fatto centro anche Di Natale. C’è pure la corsa dei bomber ad infiammare questo finale di stagione. E Cavani vuole segnare ancora: domani sera, insegue la quarta rete consecutiva. Il Palermo, la sua ex squadra, l’ha già castigato all’andata con uno dei gol più belli della stagione, simile a quello realizzato contro la Roma.
Poche ore di sonno e poi subito in campo ieri mattina a Castelvolturno. Un lavoro defatigante, corsa leggera, massaggi dopo lo sforzo dell’Olimpico e i quattro giorni di ritiro a Roma. La filosofia è quella di sempre, anzi ancora di più adesso che si entra nella stretta finale. Il Napoli va in campo per vincere sempre, per vincerle tutte. E sarà così a cominciare dalla sfida con il Palermo.
La quarta partita in dieci giorni, energie fisiche e mentali da veicolare nella maniera giusta. E ovviamente la migliore formazione da mettere in campo. Una novità sicura, rispetto a Roma. Fuori Dzemaili per squalifica, chance dall’inizio per Pandev, grande protagonista nei trenta minuti giocati contro la Roma. Un cambio messo già in preventivo anche senza la squalifica dello svizzero. Si gioca in casa e l’ex interista ha dato ampie garanzie nello spezzone di partita con la Roma, la maglia da titolare per lui era già pronta. Il macedone è nettamente più avanti rispetto a Lavezzi.
Non ce la fa Campagnaro, il difensore argentino verrà sottoposto oggi a un nuovo controllo, l’infortunio muscolare lascia prevedere almeno una decina di giorni di stop. Per domani sera non se ne parla, si vedrà più avanti, Mazzarri confida di poterlo avere con sicurezza per la finale di coppa Italia all’Olimpico contro la Juve. Al suo posto ancora Fernandez, oppure Grava. Se il difensore casertano dovesse dare piene garanzie atletiche potrebbe essere l’uomo giusto nella marcatura di Miccoli.
Il tecnico rifletterà anche sugli esterni di centrocampo, valuterà l’opportunità di inserire dall’inizio Dossena per far tirare il fiato a Zuniga. Una staffetta ci sarà di sicuro, se dovessero essere confermati dal primo minuto il colombiano e Maggio, comunque uno dei due durante la partita lascerebbe il posto al compagno. Poi null’altro, cioè in campo gli stessi dell’Olimpico che poi sono gli stessi di Lecce e della partita vinta in casa contro il Novara.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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