Nel corso di Si Gonfia La Rete, trasmissione in onda su Radio Marte, è intervenuto Pierluigi Pardo, giornalista e telecronista sportivo: “Dal punto di vista professionale, il mio è stato un bell’anno. L’esperienza in Russia è stata divertente e Tiki-Taka Russia è andato bene e anche nella prima parte di stagione mi sono divertito. Vorrei che ci fosse un clima più sereno in Italia, ma purtroppo è difficile, perché ogni settimana succede qualcosa. La realtà è che anche se noi non parlassimo di episodi arbitrali, la gente farebbe lo stesso dei gesti incivili come qualche giorno fa. Gli arbitri italiani non sono male, però c’è questa nuova concezione di questo nuovo VAR ed è stato fatto un passo indietro rispetto all’inizio. Dopo Roma-Inter, ci si è andati tantissimo a rivederlo, sul fallo di mano è una confusione enorme, ormai un calciatore dovrebbe avere le braccia in area di rigore. In Juve-Samp non c’è nessuno dei due rigori, trovo che siano entrambi involontari. Questo è l’anno delle gerarchie, la Juve è la squadra più forte, poi c’è il Napoli e poi ci sono le altre. Il vantaggio della Juve è molto importante, i numeri sono enormi. Questa sua capacità di vincere, anche di poco, è una grande qualità. Il problema del Napoli è finché non alza un trofeo, il tifoso è sempre contento a metà. La gestione di De Laurentiis è enorme, una società che è cresciuta tanto e in maniera sana, ha portato a casa risultati e lo ha fatto senza indebitarsi, senza follie e senza aiuti esterni. E’ un esempio di gestione bella e intelligente. I tifosi del Napoli devono essere orgogliosi della loro squadra. Bisogna capire che è vero che vincere è l’emozione più bella, ma anche partecipare a certi livelli lo è, certe emozioni sono straordinarie, rispetto ai campionati di B, C o quelli da ottavo posto di qualche anno fa. Bisogna dire grazie al presidente, ai calciatori che ci mettono l’anima e agli allenatori. Sarri e Ancelotti sono due allenatori top, il Napoli non ha sempre avuto questo tipo di allenatori e questo tipo di calciatori. Non è buonismo da Capodanno, ma è la realtà“.
