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Quarto, la squadra anti-racket torna nel mirino

Messaggi diretti al pm Ardituro titolare del fascicolo sugli scontri anti-rifiuti

Cori contro le forze dell’ordine e striscioni in onore di tutti coloro che erano a Pianura in prima fila negli scontri antidiscarica: ennesima provocazione, ieri mattina, nello stadio del Nuovo Quarto per la Legalità, in un torneo antifascista organizzato per le Quattro Giornate di Napoli con l’appoggio del Comune di Napoli e della Municipalità Vomero-Arenella.
Dopo i cori anti-pm di due settimane fa allo stadio Simpatia di Pianura, con sei giovani denunciati a piede libero dalla Digos, ancora una volta il club antiracket del Quarto diventa suo malgrado bersaglio di un nuovo caso: una provocazione che il presidente Gigi Cuomo ha respinto al mittente, minacciando l’interruzione immediata della gara se non fossero stati rimossi gli striscioni e zittiti quei cori. «Basta con le violenze – commenta poi – per tenere fuori questi teppisti sono pronto a chiudere lo stadio».
In campo stavano giocando i ragazzi della Juniores Nuovo Quarto contro l’U.S. Spartak Lecce, nella prima gara del quadrangolare con Asd Quartograd (squadra vicina ai Carc e ai movimenti della sinistra antagonista) e Stella Rossa Napoli per ricordare Gennarino Capuozzo e gli altri «muschilli» eroi della rivolta contro i nazifascisti. Ad un tratto è comparso uno striscione srotolato da un gruppetto assiepato sugli spalti del Comunale di Quarto, volti coperti da sciarpe e cappucci: «Non è una questione di legalità ma di legittimità: eravamo tutti a Pianura. Onore a chi lotta». E poi slogan contro carabinieri e digos, apostrofati come «nemici numero uno». Un pugno nello stomaco nello stadio di un club dichiaramene anticlan, che una settimana fa ospitò su quegli stessi spalti molti pm anticamorra. Un messaggio a chi indaga sugli scontri antidiscarica di Pianura, oggetto di una delicata indagine condotta dalla Dda di Napoli. E uno striscione che si ricollega ai cori inquietanti di due settimane fa allo stadio di Pianura: anche in quel caso in campo c’erano i ragazzini delle giovanili del Nuovo Quarto.
«Faccio sospendere la gara e si giocherà a porte chiuse se non la smettete subito con questi inaccettabili e vergognosi cori». È stata la protesta di Gigi Cuomo, alla guida dirigenziale del Nuovo Quarto dopo l’amministrazione giudiziaria successiva al sequestro del club al clan Polverino. Un’atmosfera che ha convinto l’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Pina Tommasielli, a lasciare le gradinate e andare via senza commentare l’accaduto. Il torneo doveva svolgersi allo stadio Collana, ma lavori di rizollatura hanno convinto gli attivisti dei Carc e della Consulta Giovani di Quarto a giocare nello stadio «Giarrusso». «È stato solo un episodio isolato e minoritario – ridimensiona Giorgio Rollin, tra gli organizzatori del Memorial – noi siamo per un calcio pulito, antifascista e antirazzista e appoggiamo l’azione anticlan del Nuovo Quarto».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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