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Rafael, eroe di Doha: “Una Supercoppa indimenticabile”

Le mani al cielo, la testa tra le nuvole e una danza per scacciare il demone ch’era dentro: Swansea ormai è un puntino nero della memoria, un angolo sperduto tra i ricordi, perché il Rafael che t’aspetti, quel talento che ad un certo punto s’era lasciato alle spalle (in panchina) quel «mostro» di Reina, può ora ballare lieve e lasciare che il deserto sia oltre Doha. «Oggi sono felice: lo sono perché ho potuto dare il mio contributo». La vita è adesso, quando ormai non ci sono più fantasmi, semmai un amico, che è Reina, che si è materializzato quasi in diretta, con un cinguettio dolcissimo, che è nostalgia ma anche affetto allo stato puro: «Jamm ja. Bravissimi tutti e grandissimo Rafael».

IL MESSAGGIO DI PEPE. L’ha detto lui, che è stato – inconsapevolmente – la sua ombra, la sua «dannazione», perché ad ogni incertezza ricompariva Reina, Pepe, quel fenomeno paranormale, una personalità strepitosa ed un fastidioso paragone che Rafael ha preso ieri a manate e se lo è spalmato nello stanzone, assieme alle prodezze su Tevez ed ai rigori parati a Chiellini ed a Padoin. «Grandissimo Rafael».

CHI E’. Poi ci ha messo dell’altro, s’è trasformato un po’ in Dudek e un po’ in Grobbelaar, è tornato ad essere Rafael, quello che aveva il destino scritto, perché la Nazionale pareva sua, e che invece a Swansea, dopo aver fatto il fuoriclasse, ha scoperto l’altra faccia del calcio, ch’è come quelle delle medaglie. «Io il balletto, quando gli avversari sono sugli undici metri, l’ho sempre fatto. Ora l’applauso è di tutti, non solo mio. I risultati vanno e vengono, è così, ma non dipendono dalla concentrazione. A volte capita di toppare ed è successo in campionato, dove abbiamo perso troppi punti».

«IO CI SONO». Poi ci sono le rivincite, c’è una nottata da portarsi come poster, perché stavolta ad essere decisivo, assieme ad Higuain, è Rafael, che prima tiene in vita il Napoli – strapazzando Tevez e chi ci prova – e poi lo trascina sul podio di Doha, per tuffarsi in quella Supercoppa nella quale c’è la rinascita. «La vita è strana. Io sto cercando di migliorarmi e di fare sempre meglio con umiltà e sacrificio. Le critiche le rispetto, ma non era facile rientrare dopo un infortunio del genere. Ho sofferto, ho avuto bisogno di tempo. Non era semplice, non poteva esserlo, perché in certe situazioni serve un po’ di tempo. Ma io ho sempre creduto in me stesso ed ho sempre avvertito la fiducia dei compagni, del tecnico e della società. Questa è una giornata bellissima per tutti quanti noi».

«VI SEDUCO». E poi è sceso di nuovo in campo Rafael, che ha murato la Juventus, ha stregato quella terribile roulette dei rigori che stavolta poteva fare uscire il bianco e il nero ed invece è comparso lui, che si è trasformato in eroe ed ha parato ciò che doveva, anche le insidie più cupe. «E’ una vittoria meravigliosa che ci ripaga degli sforzi che stiamo facendo. Siamo una grande squadra, con ottimi ragazzi, siamo professionisti ed abbiamo dovuto patire per qualche risultato negativo. Ma adesso possiamo essere contenti: abbiamo regalato a Napoli una grande soddisfazione. Ora cerchiamo di trovare un equilibrio, di recuperare il terreno quando ricomincerà il campionato. Ma per il momento godiamoci questa Supercoppa». Ripensando a Swansea: è passata quella nottata.

Fonte: Corriere dello Sport
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