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Repubblica: De Laurentiis e Lavezzi nuovamente separati in casa

Nel gergo cinematografico si chiamerebbe sequel. Scontatissimo il titolo: De Laurentiis contro Lavezzi. Molto più difficile tenere il conto dei capitoli precedenti, nessuno dei quali troverebbe posto nell’ultimo film prodotto dal presidente: “Manuale d’amore III”. Tra i due, distanti nei loro ruoli di datore di lavoro e dipendente, ci sono stati al massimo delle parentesi di simpatia, infatti. Mai il vero feeling, nonostante il contributo dato dal Pochoalla riscossa del Napoli, nella lunga cavalcata verso il vertice del campionato. Non stupisce, dunque, ritrovare i duellanti per l’ennesima volta ai ferri corti. Lascia piuttosto perplessi il momento, però, proprio alla vigilia di due gare determinanti per la stagione azzurra: con il Villarreal (domani) e il Milan, lunedì sera. Ma al cuor non si comanda, evidentemente. Ancora di più quando l’istinto ha il sopravvento. Succede pure a De Laurentiis, freddo imprenditore finché non perde la pazienza: eventualità più frequente con Lavezzi che con le capricciose star del cinema. In quattro stagioni di convivenza è già capitato un’infinità di volte, tra liti per il rinnovo del contratto e vacanza anticipate, comportamenti poco disciplinati in campo e nottate discutibili. Al centro della bufera sempre il Pocho, con il suo genio e la sua sregolatezza, difficile da gestire per il Napoli. Il presidente ha usato più spesso la carota, ma senza mai mettere il bastone davvero da parte. A riprova che tra i due non c’è feeling. Questa stagione stava scivolando via leggermente meglio delle precedenti. Lavezzi aveva comunque legato il suo nome ai pochi momenti negativi in casa azzurra: dall’eliminazione con l’Inter in Coppa Italia (rigore decisivo fallito) alla lite notturna di Posillipo prima delle vacanze – anticipate – di Natale. Ma i successi della squadra e le buone prestazioni dell’attaccante argentino avevano fatto passare tutto in secondo piano, nascondendo i malumori di De Laurentiis. La pazienza del presidente, però, s’è esaurita dopo il fattaccio dell’Olimpico, che ha privato il Napoli del Pocho nella fase cruciale del campionato: lo sputo ha fatto traboccare il vaso. La società azzurra ha formalmente difeso Lavezzi, davanti alla giustizia sportiva, con l’unico obiettivo di ottenere una riduzione della sua squalifica. Ma De Laurentiis non le ha mandate a dire al calciatore argentino: dal massimo della multa (30 mila euro) alle accuse di ineducazione e – storia di ieri – poca professionalità. «Prenda esempio da Cavani», ha detto il presidente a Gazzetta.tv, con una delle sue solite sfuriate passeggere. Questa volta, però, il Pocho ci sarebbe rimasto malissimo. Sperava quantomeno in un po’ di comprensione, per la volgare provocazione subìta a Roma. È dunque reciproco il malumore tra De Laurentiis e Lavezzi, di nuovo separati in casa.

La Redazione
C.T.

Fonte: Repubblica

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