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Rischio violenza al San paolo. De Laurentiis invita i tifosi calmi: “Niente provocazioni”

Deve giocarsi una partita di calcio. Eppure per timore che oggi, come 15 giorni fa, i tifosi (ovvio, è un termine esagerato) del Marsiglia e qualche testa calda del tifo azzurro si mettano a (ri)giocare «alla guerra», come al Velodrome, è scattata una mobilitazione delle forze dell’ordine quasi senza precedenti da parte della questura di Napoli. Hanno tutti paura che qualcuno metta in atto le promesse terribili urlate in terra di Francia nella gara d’andata: «Vendetta!». Con vari mezzi, ma per lo più in aereo, arriveranno oggi a Napoli i tifosi dell’Om, superblindati per essere protetti, sì, ma anche sorvegliati per timore che possano ripetersi nelle scorribande premeditate di due settimane fa. Il questore Luigi Merolla avverte: «A Napoli non deve ripetersi quello che è successo a Marsiglia: invito i tifosi a restare freddi, non vanifichiamo l’impegno del Napoli e di Benitez a diffondere nel mondo un’immagine positiva di Napoli. Sono i ragazzini gli autori principali delle azioni delinquenziale, dobbiano arginare il fenomeno».
Primo, i numeri. Ufficialmente ai tifosi ospiti sono stati consegnati 1.145 biglietti (molti omaggio, probabilmente saranno in 700). Le forze dell’ordine ritengono però che i marsigliesi a Napoli potrebbero essere qualcuno in più. Le stime più pessimistiche parlano di altre trecento persone, che hanno comprato i tagliandi attraverso altri canali o che sperano di acquistarli prima della partita. Massima attenzione è riservata agli ultras che arriveranno in aereo, e che dovranno essere «scortati» fino al San Paolo, e per i piccoli gruppi che si sposteranno in macchina. L’antefatto sono i duri scontri della gara d’andata, con l’aggressione dei tifosi del Marsiglia, i bulloni in tasca, i caschi in testa e il lancio di sassi (al Velodrome, che è un cantiere, ce n’erano dappertutto) nel mucchio, sulla testa di chi scappa e non capisce.
Secondo punto, la sicurezza. Saranno circa 950 le forze dell’ordine che presidieranno sulla partita (oltre 750 steward). Numeri da record a dimostrare come le preoccupazioni siano davvero elevate. Tant’è che contrariamente alle abitudini, fin da ieri sera lo stadio è nelle mani della questura. Che presidia vie d’accesso e ispeziona tutti i varchi. I segnali sono pessimi. La mobilitazione è totale: perché polizia e carabinieri vigilano in tutta la città nel timore che qualche francese possa essere oggetto di agguati. De Laurentiis lancia un appello. «Spero che i tifosi dimostrino di essere migliori: non devono cadere nel tranello dei marsigliesi che non ci hanno trattato bene, noi siamo dei gentiluomini, difendiamo i colori di una città bellissima». Un appello che va in una doppia direzione: evitare scontri che possano gettare fango su Napoli (e sull’immagine del club azzurro) e scongiurare quei comportamenti che la Uefa detesta. Ovvero, come precisa ulteriormente in una nota il club azzurro: «Non utilizzare fumogeni, lasciare libere le scale e tutte le altre vie di fuga, e a non occupare il terzo anello che è chiuso al pubblico». Sul San Paolo incombe il serissimo rischio di giocare a porte chiuse la sfida con l’Arsenal. Perché la Uefa ha già squalificato lo stadio di Fuorigrotta ma poi ha sospeso la pena. Insomma, il jolly è già stato giocato. De Laurentiis spiega ancora: «Sarebbe un peccato giocare a porte chiuse la gara con l’Arsenal: sarà una festa e nessuno ce la deve rovinare».
Anche il sindaco de Magistris si associa all’appello: «Mi aspetto una grande prova sportiva in campo e una grande prova di civiltà e di cultura dello sport fuori dal campo. È assurda questa rivalità tra due città di mare come Marsiglia e Napoli: fuori dal campo dobbiamo dimostrare di essere tifosi esemplari, perfetti». Parole di distensione anche da parte di Benitez: «Il pubblico di Napoli deve essere corretto, come è sempre»

Fonte: Il Mattino.

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