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Salvatore Bagni: “Il Napoli sarà tra le prime tre squadre d’Europa”

L'ex mediano azzurro: "Gli azzurri possono lottare su tutti e tre i fronti"

Le suggestioni del fiordo dell’Oman e la diversità sconvolgente del deserto e poi della modernità degli Emirati. E nella sua vacanza, ovviamente, un salto a casa Maradona. Salvatore Bagni è appena tornato da Dubai. Appena appena in tempo per incollarsi davanti alla tv e per gustarsi il successo del Napoli sull’Inter.

E allora, signor Bagni, da dove si comincia?
«Da Maradona, è ovvio. L’ho trovato davvero in grande forma. Sereno, tranquillo, appassionato del suo lavoro d’allenatore. E’ stata una bella, seppure breve rimpatriata». 

E Napoli-Inter?
«Farei un passo indietro, in verità. Partirei dal successo sulla Fiorentina per passare a quello sul Chelsea e, quindi, all’Inter. Tre appuntamenti e tre vittorie contro squadre di valore. Non era né semplice né scontato che accadesse. E invece il Napoli c’è riuscito. E con l’autorevolezza che tutti abbiamo visto».

E al di là dei risultati, questo che vuol dire?
«Che il Napoli ha ritrovato passo e maturità. Che, superato quel momento d’ombra, è tornato ad imporre il proprio gioco. Non fosse così, non sarebbe riuscito a cogliere tre straordinari successi in una settimana o poco più».

E con i gol del Pocho, poi.
«Intanto mettiamo una cosa in chiaro. Fossi il Napoli, Lavezzi lo terrei a vita. L’ho detto e lo ripeto: lui è l’unico calciatore del Napoli invendibile, insostituibile. Che dire: forse con l’età, con la maturità e con una sempre maggiore applicazione, Lavezzi sta scoprendo d’essere anche un vero bomber. Se è così, il Napoli può fare salti di gioia».

Terzo posto in campionato, coppa Italia, Champions. Quando ha cominciato la stagione, il Napoli s’è dato una priorità: la Champions, appunto. A suo avviso, adesso le cose son cambiate?
«Sono cambiate nel senso che adesso il Napoli ha la consapevolezza di poter lottare su tutti e tre i fronti e anche quella di poter giocare alla pari con chiunque». 

Con chiunque?
«Parliamo della Champions. Delle sedici squadre che si giocano gli ottavi ho una mia classifica. E sa il Napoli a che posto è? E’ al terzo posto. Proprio così: terzo alle spalle di Barcellona e Real Madrid. Tutte le altre squadre sono alle sue spalle. Una più forte non la vedo».

Quindi, Chelsea senza speranze nella gara di ritorno?
«Ho azzeccato in pieno i risultati delle ultime tre partite in Champions degli azzurri. Vuole sapere il 14 marzo a Londra come finirà?»

Dica, dica.
«Chelsea zero, Napoli uno».

Amen, Bagni. Amen. E invece, cosa dicono le carte per il campionato?
«Devo essere sincero. C’è stato un momento in cui ho pensato che il Napoli non avrebbe più trovato la forza per puntare al terzo posto. Faccio ammenda. Mi sono ricreduto. Il Napoli, questo Napoli, ha dimostrato di poterlo acciuffare un’altra volta. E se ci crede il Napoli, io ci credo più di lui».

Però c’è una bella concorrenza. Lazio e Udinese sono lì davanti?
«Tra le due, è sull’Udinese che il Napoli deve fare la sua corsa».

Udinese. Ovvero Guidolin, appena premiato con la Panchina d’oro. La prossima toccherà a Mazzarri?
«E vorrei anche vedere! A chi se non a lui? Quel che ha fatto e sta facendo a Napoli ha dello straordinario. E poi è un allenatore che stagione dopo stagione s’è sempre migliorato. Comunque?»

C’è qualcosa che non va?
«In Mazzarri? Nient’affatto. E’ che si dovrebbe istituire anche un altro premio: La Scrivania d’oro. E a vincerla dovrebbe essere Aurelio De Laurentiis. Perché dietro questa crescita costante, esponenziale del Napoli c’è anche un grandissimo lavoro della società. E del presidente in particolare».

Lei, Bagni, si sente spesso con De Laurentiis, non è vero?
«Abbiamo un buon rapporto, è vero. Lo apprezzo, lo stimo e spero, penso, che anche lui mi stimi».

Quindi, parlate spesso del futuro del Napoli. O, meglio, del Napoli del futuro?
«La domanda mi sembra maliziosa? Se è così non rispondo affatto».

Suvvia, Bagni, non vorrà far credere che tra voi si parli solo di cinema o chissà che cosa e mai del Napoli?
«Parliamo molto del futuro del calcio e di quello italiano in particolare. Un discorso che riguarda tutti i club».

E dove va il calcio italiano?
«Da nessuna parte se non si vanno a cercare e a trovare altri giovani Lavezzi, Cavani e Hamsik.».

Già. Ma conoscere e scovare giovani talenti e futuri campioni non è giusto il suo mestiere?
«E’ il mio lavoro, certo».

E allora, maliziosamente, è lecito pensare che in un prossimo futuro Salvatore Bagni possa essere più vicino al Napoli?
«E perché mai in un prossimo futuro. Io vicino al Napoli ci sono. Con il cuore, si capisce». 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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