Canta Napoli a Sanremo. Ops, al San Paolo. Finalmente a Fuorigrotta si è tornati a mostrare l’ugola a dispetto del festival che inizia stasera nella “città dei fiori”. Serviva vincere a tutti i costi e gli azzurri ci sono riusciti. Senza lustrini e tacchi a spillo la squadra di Mazzarri ha scacciato l’incubo Chievo e ha incassato finalmente i tre punti che mancavano dal lontano 8 gennaio. La firma sul successo contro la bestia nera è stata tutta uruguaiana. Britos e il solito Cavani hanno ridato finalmente un po’ di sorriso al pubblico partenopeo che anche ieri sera non ha fatto mancare il suo apporto. A turno i calciatori e l’allenatore avevano chiesto ai tifosi di non fischiare perché solo insieme si sarebbe potuti uscire dal guado. Sugli spalti, a parte qualche striscione di incitamento, c’è stata la massima serenità. Oltre a sfatare il tabù Chievo, è stata battuta finalmente una provinciale. Non accadeva datempi immemori: l’ultima a cadere al San Paolo era stata il Lecce. A dicembre era stato sconfitto pure il Genoa, ma il Grifone non si può ritenere una piccola. Stavolta il Napoli è riuscito a sfruttare al massimo le prime due occasioni da gol. Nel recente passato non era accaduto, fortunatamente iersera è andato tutto per il verso giusto. Britos è stato preciso sul calcio d’angolo di Lavezzi, Cavani è stato bravo a conquistarsi un calcio di rigore netto e a realizzarlo in maniera egregia. Uno-due nel primo tempo e i giochi si sono chiusi. È questo il metodo per poter mandare al tappeto le squadre che vengono solo per chiudersi. essere cinici ma se si evita di sbagliare l’approccio così come è capitato in Coppitalia a Siena, prima o poi qualcosa succede avendo in avanti gente del calibro di Cavani, Lavezzi, Hamsik e Pandev. Sembra niente, ma questa seconda vittoria del 2012 ha fatto fare un bel salto in avanti al Napoli in classifica. Grazie alle sconfitte di Udinese, Inter e Roma, gli azzurri si sono avvicinati alla zona Europa. Certo, la Champions è lontana otto punti ma l’importante era ripartire. Poi l’appetito vien mangiando. Se venerdì a Firenze ci si dovesse ripetere allora il terzo posto non sarebbe si potrebbe arrivare al match di martedì prossimo con il Chelsea avendo vinto due partite consecutive in campionato… Sarebbe il massimo per la Mazzarri band ma soprattutto per una tifoseria che ha già la testa al San Paolo. Impossibile in questo commento non fare i complimenti a Gianluca Grava. È tornato a giocare titolare dopo un anno di digiuno e l’ha fatto alla grande. Assente Cannavaro, ha indossato la fascia di capitano e l’ha onorata dall’inizio alla fine. È stato imperioso nelle sue entrate d’anticipo e si è meritato gli applausi della sua gente. Nulla contro Campagnaro, ma non si può fare a meno di uno come Gravatar. Ha grinta, carattere, rabbia e ne sa qualcosa Moscardelli. Appena entrato, l’attaccante, che si ricorda come si segna solo quando affronta il Napoli, è stato steso dal difensore casertano per la felicità dei venticinquemila spettatori presenti sugli spalti. Mazzarri deve rendersi conto che ha un altro rinforzo nel reparto arretrato: quando qualcuno dei titolari non è al top, può sempre puntare sull’usato sicuro. In quanto a stimoli e voglia di stupire è ben fornito Grava. È con gente come lui che si battono le piccole. Ma anche le grandi.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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