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Scopriamo il tallone d’Achille del Manchester City!

Tempo di Champions League per il Napoli, che dopo lo sfortunato pareggio con la Lazio (perché di sfortuna o al massimo di miracoli si può parlare. E nel secondo caso vanno fatti i complimenti al portiere Federico Marchetti, in straordinaria forma dopo un anno di inattività nella squadra del Cagliari) continua il ciclo di supersfide. Ora, il popolo partenopeo, rappresentato dagli undici ragazzi che domani sera scenderanno in campo, sarà pronto a sostenere i propri beniamini contro il Manchester City, apparentemente dotato di un’intesa collettiva maggiore rispetto alla partita di andata, che in terra inglese terminò con un 1-1.

I ragazzi di Mazzarri sanno bene che contro Aguero e soci servirà, come detto anche dal tecnico azzurro di originie toscana, “la partita perfetta”: non bisogna concedere nulla a questi pericolosissimi avversari, in grado di servire un punteggio tennistico ai cugini guidati da Sir Alex Ferguson (la partita si chiuse con un 6-1). Così, a calcare il rettangolo di gioco sarà la miglior formazione possibile, che, rispetto all’ultimo turno di questa competizione, recupera il capitano Paolo Cannavaro, ma perde Juan Camilo Zuniga, che ha rimediato due cartellini gialli (neanche troppo distanti l’uno dall’altro) contro lo stesso giocatore, Frank Ribery. Davanti alla porta, difesa da Morgan De Sanctis, si sistemerà il classico trio difensivo formato da Cannavaro, Campagnaro ed Aronica. Stavolta, insomma, non ci sarà il “quasi”eroe di Monaco, Federico Fernandez, che con le sue due reti aveva fatto sperare nel clamoroso recupero del risultato all’Allianz Arena. A centrocampo recupererà la maglia da titolare Walter Gargano, che metterà la sua tenacia e la sua corsa al servizio della squadra, in coppia con l’onnipresente Gokhan Inler. I due dovranno tenere a bada dei signor giocatori, ma la storia recente ci ha dimostrato che hanno le doti per far bene anche contro calciatori dal bagaglio tecnico di rilevanza mondiale. Sugli esterni i motorini saranno gli stessi dell’incontro con la Lazio; quindi, spazio a Dossena, che “beneficia”della squalifica di Zuniga, e la garanzia Christian Maggio, che dovrà misurarsi con un laterale che, proprio come lui, ama presentarsi in zona cross, ovvero Alexander Kolarov. Riportando il pensiero alle due partite con il Bayern Monaco, il terzino destro azzurro ha sfruttato gli spazi lasciati da Lahm, che poi doveva accendere il “NOS” per recuperare: questa potrebbe essere una possibile chiave con la quale aprire la serratura della squadra proveniente dal regno di Sua Maestà la Regina Elisabetta II. In avanti giocheranno Hamsik, che recentemente si vede forse eccessivamente lontano da quella che abbiamo imparato ad identificare come la sua area di competenza (il limite dell’area di rigore, o anche l’interno dell’area stessa), dove meglio riesce ad esprimere le proprie qualità, e Lavezzi, che ancora una volta ispirerà i compagni, in particolare, si spera, Edinson Cavani, punta centrale della compagine. Negli ultimi tempi questo è stato lo schieramento iniziale, che però, a partita in corso, ha subito uno scambio di posizione tra il Matador ed il Pocho: l’uruguaiano torna a prendere palla sulla trequarti, e Lavezzi va a sistemarsi nella posizione di terminale, e così facendo potrebbero venire penalizzati ambedue i calciatori, che non possono esprimersi al meglio. Comunque, l’ultimo allenamento è stato improntato su esercizi di velocità; chiaro, insomma, che Mazzarri voglia sfruttare Lavezzi e Maggio sugli esterni per suggerire Cavani, sperando che il numero 7 partenopeo possa tornare al goal.

In casa Manchester ci sono molti dubbi, non per assenze dovute ad infortuni,  ma per semplice imbarazzo della scelta: dal centrocampo in su Roberto Mancini può contare su giocatori di livello assoluto. Tra l’altro ai citizens vanno bene due risultati su tre, poiché solo in caso di sconfitta tornerebbero al terzo posto, fuori dalla Champions e quindi in Europa League. Il mister dei blues dovrà decidere se scendere in campo con un 4-2-3-1 o un 4-4-2, probabilmente di stampo Inter pre-Mourinho. In ambedue i casi in porta ci sarà Hart, con Lescott e Kompany centrali, e il già citato Kolarov sulla sinistra con Zabaleta sull’out opposto. Dalla metà campo in su la decisione sul modulo farà la differenza: con i due mediani si vedranno il colossale Yaya Tourè e il vincitore del ballottaggio a tre, poiché a giocarsi la maglia da titolare ci saranno Milner, De Jong e Barry, quest’ultimo in vantaggio sui compagni. La linea della trequarti vanterà Aguero e Silva sicuramente, con Nasri alle spalle di Dzeko. Questi due talenti si vedranno insidiare il posto da Mario Balotelli, che sta acquistando sempre più importanza negli schemi di Mancini. L’ex giocatore dell’Inter potrebbe sistemarsi sulla trequarti, o direttamente come punta centrale: in ambedue i casi Super Mario sa essere pericolosissimo. Massima attenzione richiesta al reparto difensivo del Napoli. Nell’ipotesi dello schieramento con il centrocampo a diamante Aguero potrebbe giocare come trequartista centrale, con Silva sulla sinistra e Richards sulla destra. Davanti prenderebbero posizione Dzeko e Balotelli. Formazione più spregiudicata questa, ma anche più sbilanciata. Chissà se Mancini oserà tanto al San Paolo. Da ricordare infine il caso Tevez, con il giocatore che oramai è pronto a cambiare squadra già a gennaio.

La “solita” notte da leoni, insomma. Il Napoli potrebbe puntare sui calci piazzati, le ripartenze, o “creare” un punto debole, un tallone d’Achille che stavolta verrebbe prodotto ex novo: sfruttare la rapidità dei propri uomini contro la fisicità degli avversari. Gli inglesi hanno più “massa” degli azzurri, e proprio per questo potrebbero essere affrontati sulla velocità. Tra l’altro ricordiamo la chiave di lettura che vede Maggio contrapposto a Kolarov, e si aggiunga la spinta delle diverse decine di migliaia di spettatori che attenderanno solo di vedere il pallone insaccarsi alle spalle di Hart. Va detto, nel complesso dell’analisi, che sarà grande battaglia, almeno nella prospettiva che vede il City raggiungere il San Paolo intenzionato a tornare in patria con la piena posta in palio. Nella fattispecie, sarà dura per la difesa azzurra, in primis per Cannavaro, che se la vedrà con Dzeko, attaccante statico in stile Mario Gomez che nel primo incontro ha comunque affrontato come si deve, neutralizzandolo del tutto, o con Balotelli, che potrebbe rappresentare una minaccia maggiore per il capitano del Napoli, in quanto capace di creare spazi, sfuggendo alla marcatura.

Napoli-Manchester City per decidere il cammino dei partenopei in Europa: continueranno Lavezzi e compagni a sorprendere in questa competizione?

Dirigerà l’incontro il signor Damir Skomina, di origine slovena.

NAPOLI (3-4-2-1):

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.

 A disposizione: Rosati, Fernandez, Fideleff, Dzemaili, Mascara, Santana, Pandev.

All. Mazzarri

MANCHESTER CITY (4-2-3-1):

Hart; Kolarov, Lescott, Kompany, Zabaleta; Barry, Yaya Tourè; Silva, Nasri, Aguero; Dzeko.

 A disposizione: Pantilimon, Richards, K.Tourè, Johnson, Savic, Balotelli.

All. Mancini

 

Emanuele Romolo Criscuolo

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