«Marek è un ragazzo di ghiaccio, il suo problema è semplicemente legato alla posizione in campo». Mario Somma è stato tra i primi allenatori italiani dello slovacco. Ora è commentatore alla Rai.
Colpa di Benitez?
«Colpa non è la parola giusta, è una esagerazione. Ma mi sembra evidente che negli schemi dello spagnolo l’attenzione sia puntata sui due esterni e su Higuain. Sono loro che devono andare al tiro, non certo Hamsik».
E lo slovacco?
«Soffre. E si vede. Può far gol solo tirando da fuori area, perché di possibilità di entrare nei sedici metri non è ha proprio così tante. E lui non è che ha un tiro così forte, questa è più una caratteristica di Inler, mi sembra».
Nelle gare con le grandi, Hamsik si perde?
«Non è un problema di personalità, come ho sentito dire in giro. È un ragazzo che non prova mai emozioni particolari in campo. Non a caso io l’ho promosso tiratore scelto dal dischetto dopo averlo visto in allenamento: aveva 17 anni. Se non ricordo male, quell’anno sbagliò un solo rigore, contro il Bologna ma soltanto perché l’arbitro decise di fargli ripetere il tiro dal dischetto dopo la prima trasformazione».
Qual è il suo problema adesso?
«È apparentemente un po’ avulso dal gioco offensivo del Napoli. Difficile che possa fare un gol ogni due partite come ha fatto fino ad adesso».
Però, sono quasi due anni che non segna in trasferta contro una big, in Italia e in Europa.
«Dimenticate un dettaglio: è diventato per tutti l’osservato speciale. Ogni avversario sa che se si vuole limitare il gioco offensivo del Napoli l’unica possibilità è fermare Marek. Juve, Roma e Arsenal avevano gli uomini più adatti per riuscirvi».
Dunque, Hamsik non è in crisi?
«Vorrei allenare una squadra con undici giocatori in crisi come lo è Hamsik adesso».
Fonte: Il Mattino
