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Supercoppa, Cina ed Europa League, la Coppa Italia è un affare milionario

La squadra che vince il trofeo tricolore porta a casa oltre 6milioni di euro

La Coppa Italia è un affare milionario. Non è solo, quindi, il primo vero trofeo che il Napoli dell’era De Laurentiis potrebbe conquistare. Non si diventerà sicuramente paperoni alzando al cielo di Roma, nella finale dell’Olimpico, il trofeo tricolore ma per le casse del club azzurro sarebbe comunque un ulteriore iniezione di milioni freschi, dopo gli oltre 30 milioni assicurati dalla Uefa.
La Lega calcola tra i 3,2 e i 3,6 milioni di euro il premio complessivo che andrà a chi vince la Coppa Italia. Il meccanismo è simile a quello della Champions, solo con premi per passaggi del turno assai più modesti. A questa cifra si aggiungono gli incassi ai botteghini delle gare (tutti vengono divisi in parti uguali tra la squadra che gioca in casa e quella in trasferta: per intenderci il Siena stasera porta a casa la metà, al netto delle spese). Discorso a parte la finalissima: in quel caso le due finaliste si spartiscono il 45 per cento dell’incasso mentre il restante 10 per cento va alla Lega. Insomma, a occhio e croce il Napoli potrebbe guadagnare dalla Tim Cup più o meno 6,5 milioni di euro. Un piccolo «tesoretto».
La Rai, che detiene i diritti in chiaro (con incredibili audience), non distribuisce direttamente proventi ma determina l’ammontare del montepremi. Né soldi in più arriveranno al Napoli dai due sponsor principali, l’Acqua Lete e la Msc Crociere. Gli azzurri vogliono conquistare una finale che non giocano dal 1997, quando furono battuti ai supplementari (fatali allora come contro il Chelsea) dal Vicenza. Una finale unica che, ancor di più, non li vede in campo dall’8 giugno del 1978 quando all’Olimpico gli azzurri vennero battuti dall’Inter con un gol-beffa di Bini all’89 (finì 2-1). Due anni prima, sempre a Roma, il trionfo contro il Verona (4-0). Da allora altre due finali con gare però di andata e ritorno (quella vinta nella stagione del primo scudetto con l’Atalanta e quella persa nel 1989 con la Sampdoria): dati che servono a far capire come Mazzari si trovi davvero alla vigilia di un match molto delicato. Anche il tecnico del Napoli vuole tornare all’Olimpico: tre anni fa perse la finale «tradito» da Antonio Cassano che sbagliò il rigore decisivo nella lotteria finale dal dischetto.
Stasera, come conseguenza della politica dei prezzi popolari adottata dalla società azzurra, verranno incassati ai botteghini meno di 900mila euro. Nulla in confronto agli scenari economici che si aprirebbero per il club azzurro: già, perché arrivare in fondo alla Coppa Italia potrebbe aumentare la visibilità del marchio «Napoli» – e l’idea piace molto al patron De Laurentiis – data la vetrina internazionale che potrebbe garantire una possibile partecipazione alla Supercoppa italiana che anche quest’anno si giocherà ai primi di agosto a Pechino. Oltre a dare al certezza di un posto in Europa League che non distribuisce i soldi della Champions, ma consente comunque prendendo parte alla fase a giorni di portare a casa almeno 7 milioni di euro.
Per il vincitore del trofeo, la Lega calcio assicura innanzitutto il prestigio, simboleggiato dalla riproduzione in oro della Coppa Italia affidata in custodia per un anno (disegnata, fabbricata e prodotta dalla Iaco Group di Avellino), dalla coppa «Renato Dall’Ara», e da 30 medaglie d’oro per giocatori e tecnici. In aggiunta a trofei e medaglie, la Lega garantisce anche un altro mezzo milione di euro come premio (in aggiunta al milione assegnato a entrambe le finaliste). Ma il vero bottino di chi vincerà il 20 maggio a Roma è rappresentato, senza dubbio, dalla Supercoppa italiana che, poi, è l’ultimo grande trofeo vinto dal Napoli (era il 1990 e al San Paolo la Juventus venne travolta per 5-1).
La partita, come detto, si giocherà a Pechino, nel famoso stadio olimpico, più noto come «Nido d’uccello». E per una squadra come il Napoli, il ritorno d’immagine, pur non quantificabile in denaro, è sicuramente elevato. Elevato come il premio assegnato dagli organizzatori cinesi, che non fanno distinzioni tra vincitori e sconfitti: a entrambe le squadre che si contenderanno la Supercoppa, infatti, viene assegnata una cifra intorno agli 1,2 milioni, oltre al pagamento di tutte le spese di viaggio e soggiorno.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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