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Tacconi: «Azzurri, gruppo forte nel ruolo di anti-Juve»

L’ex portiere bianconero: Signora in pole, Lazio e Roma sono le altre sfidanti al vertice

Stefano Tacconi, 9 stagioni e 337 partite in bianconero, una delle quali segnate dallo storico gol subito da Maradona al san Paolo, assegna alla Juventus la pole del campionato.
Dopo le prime due vittorie il Napoli può essere l’anti Juve?
«Sì, ma non è l’unica: la Juve resta di gran lunga in testa, alle sue spalle Napoli, Lazio e Roma, più distanti Inter e Milan, che avranno bisogno di tempo per tornare ad alti livelli. Per vincere occorre avere testa, unità e continuità di risultati».
Il pericolo per la Juve è partecipare alla Champions?
«Non credo proprio. La Juve ha talmente tanta fame che vivrà l’esperienza internazionale come ulteriore stimolo. Dopo tanti anni di mancati successi e dopo la serie B c’è una voglia di vincere enorme».
Il Napoli a che punto è del suo percorso di crescita?
«È una squadra con tanti buoni calciatori, l’importante è che abbia anche l’unità di intenti dello spogliatoio, un valore fondamentale. Credo si sia lasciata troppo irretire dal nervosismo, parla sempre di arbitraggi. Nel calcio meno si parla e più si va avanti, come è accaduto alla Juve».
Ma anche le Juve e Carrera parlano spesso degli altri, non risparmiando frecciatine a Mazzarri…
«Non sono d’accordo con nessuno, queste polemiche non portano da nessuna parte. Contano i fatti, non le parole. Quando una squadra vince lo scudetto o qualche coppa, comunque, è per merito proprio e non in virtù di aiuti degli altri. Mazzarri è furbo per lui le colpe sono sempre degli altri».
Alla Juve quanto mancherà Conte in panchina?
«Per nulla, l’allenatore è importante nella settimana, quando allena la squadra e prepara la gara. Carrera sa trasmettere stimoli giusti ma le vittorie sono merito di Conte».
Buffon ha detto che la sua assenza a bordo campo peserà.
«Non sono d’accordo. Ai miei tempi Trapattoni poteva fischiare quanto voleva, in campo decidevamo noi calciatori cosa fare».
Insigne, Destro, Florenzi e soci: la serie A ha riscoperto i giovani…
«Era ora. Spagna e Inghilterra ci sono arrivate prima. Insigne, Verratti e Immobile, ma anche De Ceglie, Giovinco, Destro hanno entusiasmo e freschezza, bisogna dar loro fiducia e tempo di crescere».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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