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Tesoro Napoli. Cavani, sessantesima perla il bomber non si ferma mai

Dalle due reti all’Elfsborg nel debutto azzurro del 2010 al gioiello di testa con il Siena

Il primo gol agli svedesi dell’Elfsborg, prelimilinare di Europa League ad agosto del 2010, gara di ritorno in Svezia su un campo in erba sintetica. Alla prima partita da titolare con il Napoli colpì due volte, subito una doppietta, primo gol di destro e secondo di testa. Un segnale forte, il Matador fece capire subito le sue intenzioni nella sua prima apparizione in maglia azzurra.
In due anni di Napoli di gol ne ha segnati sessanta, trentatrè l’anno scorso (ventisei in campionato e sette in Europa League), ventisette quest’anno (diciotto in campionato, cinque in Champions e quattro in coppa Italia, stesso numero di gol realizzati da Ibrahimovic). Una media stratosferica, reti belle, spesso decisive, un repertorio ampio. Tutte da ricordare le perle, qualcuna in maniera particolare. La più bella in assoluto resta quella realizzata contro il Lecce, l’ultima partita in campionato del 2010, il turno pre-natalizio: Edinson prese palla a centrocampo, avanzò palla al piede, fece fuori tre difensori avversari e segnò a Rosati (attuale compagno nel Napoli) con un tiro fortissimo dai trenta metri, giusto all’incrocio dei pali.
E poi il campionario di triplette, quella nella trasferta di Europa League in Olanda contro l’Utrecht, quelle in campionato contro le rivali storiche (Juve e Milan), realizzate entrambe al San Paolo. Tre gol nel campionato scorso alla Juve, tutti di testa, l’ultimo in tuffo che sembrò quasi un «colpo dello scorpione», solo le immagini chiarirono che il tocco fu di testa e non di tacco. Tre gol quest’anno al Milan, uno più bello dell’altro. E ancora i tre gol alla Lazio nella splendida rimonta della stagione scorsa al San Paolo (lo spettacolare 4-3 dell’ora di pranzo) e la doppietta all’Olimpico contro la Roma a firmare un successo atteso da anni, uno dei tanti tabù infranti dagli azzurri.
Al fantastico elenco appartengono le tante prodezze decisive per i successi del Napoli, a cominciare da quelle in campo continentale: suo il gol di testa allo Steaua al San Paolo, ultimo minuto di partita, il colpo di testa del Matador regalò il passaggio del turno. Decisiva in Champions la sua doppietta al City di Mancini e anche il gol realizzato all’andata in Inghilterra, in pratica è stato il Matador ad estromettere il City dalla Champions League.
Diciotto gol in campionato, a una lunghezza da Di Natale e a due dal capocannoniere Ibrahimovic, la grande voglia di vincere la classifica dei bomber dopo il secondo posto dell’anno scorso (26 reti) alle spalle del Totò bianconero. A Udine domenica scorsa ha dato un segnale chiaro dopo aver fallito un rigore, il terzo della stagione: sua nel finale la doppietta che consentì al Napoli di acciuffare i bianconeri sul 2-2, gol su punizione (il primo in maglia azzurra) e il secondo con un sinistro rabbioso. Sta segnando con grandissima continuità nell’ultimo mese e ha contribuito alla grande rimonta del Napoli per la corsa verso il terzo posto. Per ora è il bomber di coppa Italia a quattro reti, decisivo non solo nella semifinale di ritorno contro il Siena con la rete del 2-0 che ha chiuso definitivamente i conti. Sua è stata la doppietta che ha consentito al Napoli di eliminare l’Inter nei quarti di finale, suo il gol dell’1-1 con il Cesena che diede il via alla rimonta, poi completata da un gol di Pandev (finì 2-1 per gli azzurri).
L’ultimo gol della serie al Siena, di testa, a chiudere un’azione perfetta di contropiede. Il Matador entrato anche nell’azione della prima rete, il suo «velo» di tacco ha ingannato Vergassola, l’autore dell’autogol dell’1-0 azzurro.
Undici partite ancora in programma, dieci in campionato e la finale di coppa Italia del 20 maggio a Roma contro l’Inter. A sei reti dal record dell’anno scorso, il Matador punta a migliorare il record dell’anno scorso come numero di reti complessive. Per migliorarsi in campionato di reti dovrà segnarne otto, la corsa al terzo posto passerà ancora attraverso le prodezze del Matador.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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