Il giornale britannico “The Sun” presenta una gustosa intervista a Roberto Mancini, attorniato due tifose azzurre d’eccezione: la madre e la moglie. Il tecnico rievoca i suoi trascorsi da giocatore della Sampdoria, con una storica partita al S. Paolo contro il Napoli ancora targato Maradona. Ecco l’intervista, in traduzione integrale per Iamnaples.it:
Sia la mamma Marianna che la moglie Federica sono originarie della storica città del Sud Italia. E 21 anni fa, quasi nella stessa data, Mancini brillò in una vittoriosa Sampdoria a Napoli – un successo che lanciò pienamente la squadra blucerchiata alla conquista del titolo per il 1990-91. Ed ha buone sensazioni sul match di Champions League contro i napoletani. “È una delle mie città italiane favorite ed anche uno tra i terreni di gioco che preferisco.
È stato a Napoli, quando giocavo nella Sampdoria, l’anno in cui vincemmo lo scudetto, che iniziammo la nostra marcia verso il titolo. Vincemmo 4-1 contro una squadra che schierava ancora Diego Maradona. Io ne segnai due e Gianluca Vialli gli altri due. Ho sempre trovato fantastico giocare in questa città perché lo stadio è grande, il terreno è buono e l’atmosfera è bella.”
Mancini è consapevole che i suoi ragazzi, imbattuti il Premier League, avranno un test difficile in Italia contro una compagine che è stata là là per rovinare la festa del debutto al City in Champions, pareggiando per 1-1 all’Eithad Stadium a settembre. Ma è altrettanto consapevole che i suoi sono migliorati da allora, abituandosi ai ritmi dell’Europa. “Nella gara casalinga abbiamo lasciato molto spazio al Napoli e alle sue ripartenze e sappiamo che loro sono molto bravi a fare questo.
Quindi sappiamo che il Napoli è pericoloso, ma intanto abbiamo imparato molto da quella gara. È stata la nostra rima partita in Champions League ed eravamo nervosi, sì credo che siamo migliorati da allora.” Mancini considera questo match come una sorta di pietra miliare per sé stesso e per la squadra e ci tiene che i suoi ragazzi si concentrino sul match e non siano distratti dal buon momento, dall’atmosfera che scaturisce da quello che c’è in gioco. “È importante per me tornare in Italia, sono stato giocatore per 20 anni e per 6 anni allenatore.”
Ed ora il Manchester City è atteso da una gran partita. Ma dobbiamo pensare a giocare a calcio e basta. Se ci concentriamo solo sul gioco credo che faremo molto bene. La moglie gli sta sempre vicino nonostante il suo cuore batta per la sua città natale. Mancini fa una smorfia: “Per chi farà il tifo mia moglie? Manchester City, naturalmente!”
Fonte: The Sun.co.uk
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La Redazione
Traduzione e adattamento a cura di Maria Villani
