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Un avvocato napoletano nel club italiano dei fan: «Conquistati dai blues e dalla magia di Londra»

Italia-Stamford Bridge. Il ponte aereo parte ogni sabato mattina, in tempo per vedere la partita dei Blues nello stadio che fu caro a Vialli, Di Matteo, Ranieri e sir Gianfranco Zola, il giocatore italiano più amato in Inghilterra tanto che la regina lo insignì del titolo di baronetto. L’ufficio marketing del Chelsea per ogni partita mette da parte un buon numero di biglietti per il Chelsea Italia Football Club, nato per iniziativa di un tifoso friulano e cresciuto fino a contare un sito internet, una pagina Facebook e oltre duecento affiliati.
Napoli non poteva esimersi e un piccolo feudo di tifosi della squadra che fu di Mourinho è nato anche all’ombra del Vesuvio. Fulham Road entra nel cuore non solo per il team e quello stadio ma anche perché è patria della beat generation, dei Clash, dei Sex Pistols, a due passi da Kings Road. E poi Camden Town e Portobello Road. «Un amore nato negli anni ’90 tra un telecomando e una canzone». Gianluca Spera, avvocato partenopeo, uno degli animatori del club italo-londinese, non ha dubbi. Il suo cuore è tutto azzurro. Nel weekend è questione di tonalità. Il sabato è un po’ più scuro, la domenica più simile al cielo. «Di Londra mi ha conquistato tutto. La musica, il calcio, le opportunità.
Il Chelsea in quegli anni era la squadra più internazionale con tanti italiani e ex napoletani. Poi basta qualche viaggio per innamorarsi del modo di seguire le partite in Inghilterra. Perché Chelsea e non Arsenal? Decisamente più vicino alla mia generazione. E poi sono anche andato all’Emirates Stadium a tifare i Blues, naturalmente». Il tuo posto assicurato, gli highlights tra il primo e secondo tempo mentre sorseggi una birra, il ristorante all’esterno. Tutto fa festa a Stamford Bridge. E a Napoli? «Beh, lo stadio è quello che è non possiamo negarlo». Un avamposto napoletano del Chelsea. Oggi il cuore sarà combattuto, ma Spera ha una certezza: «Avrò sicuramente una squadra per cui tifare nei quarti».

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