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Una pioggia di polemiche

La decima partita (11esima in calendario) del campionato 2011-2012, si è giocata su due fronti. Da un lato, c’è stato il fatto sportivo, con Udinese e Lazio (prime in classifica) e Milan (un punto dietro) vincenti contro rispettivamente il Siena, il Parma e il Catania (queste ultime due sono quelle che hanno battuto ultimamente il Napoli).

Anche a causa dei due rinvii, Genoa-Inter e Napoli-Juventus, i friulani insieme ai laziali e ai rossoneri hanno spiccato il volo in classifica. Addirittura il Napoli si trova a -7 dalla vetta della classifica (ma con una gara in meno rispetto al trio di testa). Anche la Juve (19 punti) e il Palermo (16 punti) precedono il Napoli, fermo a quota 14 in classifica generale, frutto di 4 vittorie (2 in casa e 2 fuori), 2 pareggi e 3 sconfitte (due in trasferta ed una in casa). I gol fatti rimangono 13, quelli subiti 7.

Sull’altro fronte, invece, questa giornata è stata caratterizzata dalle polemiche sul rinvio del match del San Paolo. Tale rinvio è stato ritenuto superfluo, rispetto a quello del Ferraris (occorso a causa del nubifragio accaduto in Liguria). Il network televisivo 7 Gold (notoriamente vicino alle gesta di Milan, Inter e Juventus), intitolando la decisione di rinviare la partita come “Il rinvio della discordia” (da noi parafrasato), ha addirittura sostenuto che il presidente De Laurentiis abbia caldeggiato telefonicamente il rinvio del match, in accordo col prefetto di Napoli, in quanto il club azzurro sarebbe stato ancora provato dopo l’impegno di Champions a Monaco di Baviera. Una accusa che mostra ancor di più come ogni pretesto sia buono per acuire l’avversione nei confronti di una società, rea di dar fastidio agli squadroni del nord. Soprattutto, una accusa che non tiene conto che a Napoli c’è stata effettivamente una notte di forti temporali e il cui prezzo pagato è stata una vittima a Pozzuoli. Meglio non commentare tali accuse, per non abbassarci ai loro livelli.

Tornando all’argomento calcistico, dunque, il campionato si ferma di nuovo per lasciar spazio alle nazionali. L’attuale classifica dice che il Napoli è ora sesto e deve dunque rimontare, scindendo mentalmente gli impegni di campionato da quelli di Champions. Abbiamo detto più volte in queste prime nove giornate come i risultati in Serie A indichino un Napoli perdente già 3 volte (peggio ha fatto solo il Napoli di Donadoni!): troppe 3 sconfitte per una squadra indicata da molti come una delle candidate allo scudetto. Tuttavia il Napoli è la squadra che ha cambiato più giocatori negli 11 iniziali, in queste prime 9 partite. E’ una di quelle che tira di meno nei 7 metri avversari (peggio stanno facendo solo Novara e Roma, con una media di 4,8 tiri a partita!). Il cerchio si completa se puntiamo i fari sul fatto che questa squadra, lo scorso campionato, aveva come tallone di Achille le partite contro le big (ma vinceva contro le piccole, anche al ’94) e che quest’anno ha invece invertito l’andamento. Con tutto il rispetto, si sono lasciati punti a squadre come il Chievo (squadra diventata un tabù improvvisamente), alla Fiorentina (che ha colto 1 dei suoi soli 2 punti totali in trasferta proprio al San Paolo), al Catania (buona squadra che però ha mostrato contro il Milan tutti i suoi limiti) ma soprattutto al Parma (corsaro al San Paolo, unico stadio violato in trasferta quest’anno e uno dei pochi violati in tutto il 2011 anno solare!). Ma non solo, segnatevi questi nomi: Antonelli, Balzaretti, Modesto, Gobbi e Marchese. Non sono attaccanti, ma terzini sinistri, non col vizio del gol. Ebbene, il Napoli è riuscito nell’impresa di prendere gol da loro, negli ultimi due anni! Per vincere lo scudetto, bisogna fare come sta facendo il Milan: 5 vittorie consecutive, cioè un’impennata repentina.

Infine, c’è il discorso Champions: tra poco più di due settimane si gioca al San Paolo il match decisivo contro il Manchester City. Se si battono gli inglesi, si punta dritti alla storia, opzionando il passaggio del turno agli ottavi di finale. Ma prima di riprendere la volata in campionato e in Champions, come detto, c’è la pausa: una pausa per riflettere, una pausa per recuperare gli infortunati, una pausa per dire a sé stessi, dopo due sconfitte di fila: “Torniamo a vincere”.

Fonte: Il Domani dello Sport.it

La Redazione

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